21 marzo 2015 a Milano presentazione de “Il Dio Queer” di Marcela Althaus-Reid
A Milano Sabato 21 MARZO, ore 17.00, nella sede del Guado di Via Soperga 36 (MM Loreto – MM3 Centrale) presentazione de il libro “Il Dio Queer” di Marcela Althaus-Reid con Gianluigi Gugliermetto.
Gianluigi è nato in Italia e, dopo aver studiato teologia negli Stati Uniti, ha deciso di vivere in Austria. Questo cosmopolitismo gli ha permesso di far conoscere in Italia autori come Matthew Fox (il teologo della gioia), Roger Haight e Walter Brueggemann (uno dei più letti esegeti statunitensi). Insieme a Gabriella Lettini ha curato anche il Dizionario di teologie femministe pubblicato da Claudiana e, di recente, ha tradotto Il Dio Queer di Marcela Althaus-Reid, la principale esponente della Teologia Queer, morta prematuramente nel 2009.
Gli abbiamo chiesto di aiutarci a capire l’opera di questa grande teologa argentina che, partendo dalla teologia della liberazione, ha fatto proprie le istanze della teologia femminista nordamericana facendo proprio il linguaggio elaborato dalla comunità omosessuale arrivando a un risultato sorprendente, perché il Dio di Marcela Althaus Reid è un Dio che ha la necessità strutturale di mischiarsi con le periferie esistenziali diventando finalmente il Dio di tutti gli ultimi, anche di quelli che vengono giudicati come i più lontani da lui.
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Il Dio queer è un Dio che esce dall’armadio dicendo “non posso essere Dio, ho un’altra identità, ho bisogno di essere uomo”. Non è un gesto di donazione agli uomini, ma una necessità di Dio di rivelarsi. Dire: “Sono fragile, sono umano”. Uscire da questo armadio gli è costato caro. Questa è un’interpretazione nuova di Dio, a partire da un altro modo di rapportarsi con la divinità. Le metafore del Dio perfetto, della suprema sapienza, del terminato, derivano da un modo di pensare vecchio.
Il Dio queer è un Dio inconcluso, in progress, ambiguo, dalle molteplici identità, che non finiamo mai di conoscere perché, quando arriviamo al termine, sfugge, è di più. Non voglio un Dio del centro egemonico, un re che ti visita nella favela, ti dà la mano e dice: “Io sono Dio, ho un regno e sono così buono da venirti a far visita. Però adesso, scusa, devo tornare nel Regno dei Cieli”. Parlo di un Dio che apre il suo armadio e diverte gli amici dicendo: “Ora sono Marlene Dietrich” (Marcela Althaus-Reid)
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Il Guado – Gruppo di ricerca su Fede e Omosessualità
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