Come essere luce del mondo e sale della terra?
Omelia di padre Timothy Radcliffe OP tratta dal sito Independent Catholic News (Gran Bretagna), del 8 febbraio 2011, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
“Nessuno accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma la si mette sul lucerniere perché faccia luce alla gente di casa.“ Forse questa era una delle battutine di Gesù perché, secondo un eminente studioso della Bibbia, vi erano probabilmente delle persone che facevano proprio così.
Sembra che ci fossero tre leggi sulla sera dello Shabbath che entravano in conflitto l’una con l’altra: bisogna accendere una candela; bisogna avere rapporti sessuali per onorare Dio; ma bisogna avere rapporti sessuali al buio. Ecco la soluzione! Accendete una candela e poi mettetela sotto un secchio!
Questo probabilmente non è un problema che ci riguarda. Per noi il punto è essere luce per il mondo. Come possiamo effondere luce sul prossimo e sulla creazione? C’è un detto attribuito al Talmud, ma non ho potuto rintracciare il passo relativo e ho il sospetto che venga piuttosto dalla California: “Noi non vediamo le cose così come sono; noi vediamo le cose così come siamo.”
Così, una persona arrabbiata vedrà un mondo minaccioso e pieno di violenza. Una persona avida lo scruterà per cercarvi il suo guadagno. Herbert McCabe, un confratello domenicano, smise di fumare quando si rese conto che vedeva in ciascuna persona che entrava nella sua stanza una potenziale fonte di sigarette! Un consumista vivrà in un enorme centro commerciale. Una persona sensuale vedrà molte potenziali gratificazioni sessuali.
Quando Anna Karenina cessa di amare suo marito, cessa anche di vedere la sua faccia e diventa ossessionata dalle sue orecchie, grosse e pelose. La sua faccia non è che uno spazio tra le sue orecchie
! Jean Vanier descrive un uomo triste che lo venne a trovare in ufficio. Jean era seduto con Jean-Claude, che ha la sindrome di Down. Il visitatore guardò Jean-Claude e disse: “È triste che ci siano bambini così.”
Jean commenta: “Il brutto di tutto questo è che quell’uomo era totalmente cieco. Aveva delle barriere dentro di lui ed era incapace di vedere che Jean-Claude era felice. Era impossibile trovare qualcuno più rilassato e felice di Jean-Claude… Qual è l’handicap più grande? Che ci siano persone come Jean-Claude o che mister Normalità abbia delle barriere che lo rendono totalmente cieco alla bellezza delle persone?” Le persone tristi vedranno un mondo triste.
Una delle antiche parole del battesimo è “illuminazione”. I nostri occhi dovrebbero rimanere aperti. Forse la prima sfida dei vangeli consiste nel vedere i poveri. Spesso i poveri sono invisibili. Non vogliamo vederli. Fuori dalla stazione dei Blackfriars a Londra c’è sempre gente che chiede l’elemosina, e forse avete paura di incrociare il loro sguardo.
Una volta che l’avete incrociato, ecco che i soldi per il pub di stasera se ne sono andati. La nostra prima lettura tratta da Isaia ci chiede di non voltare la schiena ai nostri simili. Ma forse abbiamo paura di vedere perché potrebbe sconvolgerci la vita. In che modo, nel nostro mondo violento, potete effondere la luce di Cristo sulla persona che vi minaccia? Padre Raphael è un costruttore di pace in Colombia.
Passa molto del suo tempo a fare la spola tra il governo, i militari, i paramilitari e i cartelli della droga, cercando di aprire loro gli occhi alla realtà dell’altro. Spesso si trova davanti a una pistola. Dice “Ricordo sempre a me stesso che dietro a quella pistola puntata c’è un essere umano, il figlio o la figlia di qualcuno.”
Spesso non vediamo le persone omosessuali alla luce di Cristo! Le persone omosessuali possono essere considerate come delle minacce, come predatori, come una tentazione o altro ancora. Dovete effondere la vita di Cristo perché la gente veda che le persone omosessuali amano, fanno amicizia, hanno dei doni come chiunque altro.
Il cardinale Basil Hume, facendo chiarezza sull’insegnamento cattolico riguardo all’omosessualità, ha scritto: “L’amore tra due persone, che siano dello stesso sesso o dei due sessi, deve essere valorizzato e rispettato…
Quando due persone amano sperimentano, in maniera limitata e in questo mondo, quello che sarà il loro eterno godimento quando saranno una cosa sola con Dio nel mondo a venire. Amare l’altro infatti significa toccare Dio, che condivide la sua amabilità con colui o colei che amiamo. Essere amati significa ricevere un segno, una porzione dell’incondizionato amore di Dio.”
Siamo tenuti anche ad essere sale della terra. Penso che la qualità del sale sia di tirare fuori il sapore delle cose. Se usate bene il sale, il pesce saprà più di pesce, le uova sapranno più di uova e la verdura più di verdura. Credo che il chili faccia la stessa cosa, anche se i miei confratelli mi accusano di coprire il sapore del cibo con il chili. Ma non è vero. Potremmo chiamarci anche il chili del mondo.
Così, effondiamo luce sulle persone godendo di loro, assaporandole, con il piacere della loro bizzarra individualità, riconoscendo in ciascuna di esse una creazione unica di Dio. Se il mondo diventa tutto un grande mercato, se tutto è in vendita, allora tutte le cose sono uguali. Tutto ha la targhetta del prezzo. Tutto è verde come il dollaro.
La nostra vocazione è ridare sapore al mondo. Ricordiamoci di questo detto: “Noi non vediamo le cose così come sono; noi vediamo le cose così come siamo”. Abbiamo bisogno di una profonda disciplina spirituale per diventare quelle persone che vedono chiaramente con la luce di Cristo e assaporano il mondo. Dobbiamo affrontare le radici dell’avidità che ci fa sfruttare il prossimo, della rabbia che ci rende ostili ad esso, della competitività che ce lo rende rivale.
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.” Ora, non possiamo vedere Dio, ma possiamo guardare il prossimo alla luce di Dio. Dobbiamo purificare i nostri cuori per vedere il prossimo con occhi puri. Allora godremo del nostro prossimo come fa Dio.
Testo originale: Text: Fr Timothy Radcliffe at Our Lady of the Assumption & St Gregory’s