“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (Matteo 3:1-12)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Il deserto è il luogo dell’assoluta autenticità, della spoliazione completa: un uomo nel deserto può essere solo se stesso. Giovanni è lì ed è, nel profondo, profeta: si fa talmente invisibile, per rendere testimonianza a Gesù, da non essere presentato come “uomo” ma come “voce”. A questa autenticità chiama tutti coloro che si vogliono convertire. Di fronte a Dio che si fa uomo per salvarci, è inutile indossare maschere, è inutile accampare illusori privilegi: bisogna essere se stessi, bisogna farsi modellare dall’amore dello Spirito che ci vuol restituire a quella nudità senza vergogna che era prima del peccato originale, quando eravamo integralmente figli di un Dio Padre che era per noi solo amore, gioia, comunione.
Dal Vangelo secondo Matteo 3:1-12
In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino! Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!» Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.