Dalla Diocesi di Torino un messaggio di accoglienza per le persone omosessuali

Testo del Coordinamento Torino Pride del 16 aprile 2009

E’ disponibile da pochi giorni nelle librerie il testo “Fede e Omosessualità” scritto da Valter Danna, direttore dell’ Ufficio per la Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Torino.
Nasce dal dialogo instaurato nel 2005 tra il Gruppo di Lavoro su Fede e Omosessualità del Torino Pride 2006 e due sacerdoti, don Valter Danna e don Ermis Segatti, incaricati dal Cardinale Severino Poletto di colloquiare con i rappresentanti dei gruppi di credenti di orientamento omosessuale.

Il documento si presenta come una sorta di “vademecum” per gli operatori nel campo della pastorale. “Questo nuovo documento della Diocesi contiene concrete indicazioni per promuovere da parte di preti ed educatori un clima di accoglienza e di educazione delle comunità cristiane al rispetto delle differenze” dice Roberta Padovano del Coordinamento Torino Pride “E’ molto interessante, che il tema dell’omosessualità venga qui affrontato dalla Chiesa cattolica in modo analitico e attento, senza semplificazioni e posizioni pregiudiziali.

Soprattutto è importante l’analisi, piuttosto nuova in ambito cattolico, dell’omosessualità come dato affettivo e non solo sessuale e il riconoscimento del fatto che “si hanno casi di relazioni omosessuali stabili nelle quali l’amore, la cura e la profonda dedizione dell’uno per l’altro arrivano fino all’ultimo istante di vita” (p.11)”.

“Le indicazioni per la pastorale verso le persone omosessuali mi sembrano improntate ad un atteggiamento di ascolto, comprensione e rispetto e, cosa molto importante, ad una lotta molto decisa contro l’omofobia”, aggiunge Giovanni Caponnetto.

Christian Ballarin, esprime alcune riserve: “Il documento è certamente un passo avanti importante nella posizione delle gerarchie cattoliche sulle questioni omosessuali, ma non affronta, se non di striscio, la questione delle persone transessuali e del loro accoglimento nella Chiesa. Speriamo che un’analoga riflessione si possa sviluppare anche in questo campo”.