Due storie sporche. Ironia e disincanto british
Recensione di Silvia Lanzi, 27 novembre 2012
Che cos’hanno in comune una rispettabile vedova di mezza età e un’avvenente giovanotto in procinto di sposarsi? In apparenza nulla, tranne che di essere usciti entrambi dalla caustica penna dello scrittore inglese Alan Bennett. Ma a ben guardare, esiste anche qualche altra affinità tra Mrs. Donaldson, protagonista di “Mrs. Donaldson ringiovanisce”, e il narciso Graham Forbes protagonista di “Mrs. Forbes non deve sapere”.
Innanzitutto quello di comparire tutti e due nel libro “Due storie sporche”; e poi quello di essere entrambi molto diversi da quanto ci si immaginerebbe. Infatti la dolce vecchina, che lavora come simulatrice di malattie nella clinica universitaria dov’è morto suo marito, si trova, per mancanza di soldi, a ospitare, come pigionanti, una coppia di studenti universitari, con esiti, per così dire, un po’ pruriginosi.
Mentre il ragazzone, che sposa una donna più vecchia di lui e pure un po’ bruttina, lo fa per simulare un segreto quanto meno imbarazzante, che invece per noi lettori non sarà tale per molto.
Una lettura molto gustosa nella quale l’autore gioca con i soliti cliché, ribaltandoli amabilmente. Egli sembra dire che nulla è mai come sembra e che, chi scava a fondo nelle cose, può scoprire, una realtà completamente diversa, a suo rischio e pericolo, in ciò recependo egregiamente la lezione del Wilde commediografo. E credo non sia affatto azzardato avvicinare i due autori – entrambi caustici e assolutamente non buonisti.
Bennett, uno più affermati, e capaci, scrittori inglesi, ci incanta con queste due storie, che hanno un unico difetto: quello di essere troppo brevi. Per chi non l’avesse mai letto, una piacevolissima sorpresa; per chi lo conosce già una conferma.
Alan Bennett, Due storie sporche, Adelphi, 2011