Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di liberazione per gli omosessuali cristiani
Recensione di Giorgina Bruno tratta dal sito del mensile cattolico Tempi di Fraternità
“Libertà, gloriosa libertà” è il terzo libro del teologo e psicoterapeuta americano John McNeill, culmine di una trilogia ideale che vorrebbe porre le basi per una “teologia della liberazione gay”. l primi due, tradotti anch’essi in italiano, erano “La Chiesa e l’omosessualità” (Mondadori 1976) e “Scommettere su Dio” (Sonda 1994).
Si tratta, come indica il sottotitolo, di un “cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti”, ma che in realtà si rivolge a tutti coloro che vogliono ripensare la sessualità come luogo di espressione dell’affettività e dell’amore umano.
Per McNeill la normatività eterosessuale della società odierna è il frutto di un lungo sviluppo dell’omofobia nella storia occidentale che ha esercitato una continua discriminazione, violenta nel passato, più sottile ma non meno alienante e pericolosa nel presente.
La liberazione dell’omosessuale credente significa in primo luogo riscoprire l’inclusione propria nel disegno della creazione e della salvezza, e quindi reclamare una propria visibilità – un cammino di visibilità che implica come tappe fondamentali la maturazione spirituale e l’autoaccettazione.
McNeill sviluppa qui (proseguendo i temi anticipati in “Scommettere su Dio”) una concezione della fede non autoritaria e non dipendente in modo patologico dall’assenso di una figura gerarchica, così da rimettere al centro dell’esperienza cristiana l’interrogazione della coscienza dove si fa concretamente udibile la voce dello Spirito di Dio.
La prima sezione del libro propone dunque come concetto primario quello della libertà di coscienza e come strumento di maturità spirituale fondamentale quello del “discernimento degli spiriti” di tradizione gesuitica.
La seconda parte suggerisce come intraprendere quel cammino verso la visibilità che deve essere meta imprescindibile per ogni cristiano omosessuale, se vuole “santificare” il proprio desiderio e renderne partecipe la comunità di fede.
A questo proposito McNeill indica una via che dall’accettazione individuale porta l’omosessuale credente a una integrazione comunitaria e al riconoscimento pubblico e religioso delle relazioni di coppia omosessuali.
Tale via è concretamente in atto in numerose comunità ecclesiali americane, così come un’ampia discussione in materia di omosessualità e fede sta già avvenendo da tempo in ambito angloamericano. Da questo punto di vista la traduzione di un libro come questo in Italia svolge un insostituibile compito di informazione e dibattito, di contro a colpevoli silenzi e implicite censure.
Il cammino di spiritualità proposto da McNeill accoglie suggerimenti ed esperienze provenienti da diversi campi, da quello della psicoterapia a quello della teologia femminista.
La parte finale del libro vuole recuperare il potenziale profetico del movimento di liberazione omosessuale anche e soprattutto da una prospettiva cristiana; forse il compito provvidenziale degli omosessuali potrebbe essere quello di accompagnare e favorire la transizione da un modello di civiltà occidentale dominato dal patriarcato (e dall’archetipo maschile, per riprendere Jung) a un nuovo modello che sappia accogliere in sé il principio maschile e femminile fino ad oggi in opposizione.
La teologia di liberazione omosessuale di McNeill accoglie i temi più importanti della critica femminista per ampliare la visione e superare discriminazioni culturali che hanno prodotto così tanta violenza ed oppressione nel corso dei secoli.
La traduzione del libro è presentata dal gruppo di omosessuali credenti “Davide e Gionata” a cura del quale sono la prefazione e le appendici bibliografiche – un primo strumento per fare i conti anche in Italia con il nascente movimento di omosessuali credenti, con tutte le difficoltà specifiche e i contesti diversi che segnano il discorso della sessualità in Italia.
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John McNeill, Libertà, gloriosa libertà, Edizioni Gruppo Abele, 1996