Famiglie cristiane. Mettere in discussione le proprie credenze con un figlio LGBT
Testo tratto dal libretto “Faith in our Families”, pubblicato da PFLAG* (Stati Uniti) nel 1997, pp. 1-3, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Scoprire che un membro della vostra famiglia, un amico o un’amica è gay, lesbica, bisessuale o transgender (LGBT) potrebbe porre nuovi interrogativi sulla vostra fede e mettere in discussione credenze che prima davate per scontate. Se un vostro famigliare o amico ha fatto coming out forse vi state chiedendo se questa scoperta avrà un’influenza sulla vostra fede religiosa o sul rapporto con la vostra comunità di fede.
Probabilmente avrete molte domande: quale effetto può avere sulla mia fede sapere questo? Come tratteranno il vostro caro LGBT gli altri membri della vostra famiglia o della vostra comunità? Cosa significherà questo per la vostra vita quotidiana di fede? Che influenza avrà sulla fede della vostra famiglia? In che modo ne saranno influenzate le tradizioni religiose (matrimoni, nascite e riti di passaggio)?
Se qualche volta vi siete posti queste o altre domande, continuate a leggere. Le pagine seguenti raccontano le storie dei membri di PFLAG (Genitori, famiglie e amici di lesbiche e gay) che hanno affrontato domande e preoccupazioni analoghe. Questo nuovo viaggio può a prima vista essere difficile: a molti è stato insegnato a non mettere in discussione la propria tradizione religiosa. Va benissimo fare domande sull’orientamento sessuale dei vostri cari e sulla vostra comunità di fede. PFLAG vi incoraggia a vagliare varie interpretazioni delle Scritture. Gli studiosi biblici più in vista non concordano sull’interpretazione delle Scritture: i passi che si riferiscono all’omosessualità non fanno eccezione.
Molti membri di PFLAG ritengono che la nostra missione tripartita di sostegno, educazione e difesa offra una piattaforma per la riflessione e l’azione. Molti approcciano la questione “religione e omosessualità” analizzando i testi sacri: cercano di trovare risposte nella Bibbia, nel Corano, nella Torah e altrove; tuttavia, ogni testo conosce molte interpretazioni. Questa pubblicazione non fornisce interpretazioni dei testi, bensì esperienze personali su come persone provenienti da diverse tradizioni di fede hanno affrontato l’orientamento sessuale di una persona cara.
Leggere come altre persone hanno reagito a problemi simili ai vostri può contribuire a rafforzare il vostro rapporto con il vostro congiunto o amico LGBT. Questo è solo l’inizio del vostro viaggio. PFLAG può mettervi in contatto con altre persone e famiglie che hanno affrontato con successo problemi simili ai vostri.
Scoperta
Realizzare che un amico o un membro della vostra famiglia è una persona LGBT può inizialmente evocare una vasta gamma di reazioni. Un padre, Sy Zivan, ricorda: “La nostra linea guida è sempre stata un amore incondizionato per i nostri figli. Siamo ebrei osservanti – conservatori – non ortodossi né riformati. Sapevamo che c’erano dei passi dell’Antico Testamento che proibiscono le relazioni omosessuali. Ai tempi in cui mia figlia fece coming out con noi, i seminari conservatori ritenevano l’omosessualità un tabù. Comunque, non abbiamo avuto problemi nel riconciliare questi punti di vista, dal momento che i nostri figli venivano sempre per primi”.
Paul Feiertag ha avuto una reazione molto diversa: “Quando nostro figlio Tim ha fatto coming out ho creduto che fosse ‘coinvolto nel peccato’, ritenevo che fosse ‘fissato’. Quando lo dicemmo al fratello di Tim, lui riattaccò il telefono. Solo mia madre disse, ‘È fantastico, non è vero?’”. Alcune persone potrebbero dire che i membri LGBT delle nostre famiglie potrebbero cambiare. Molte famiglie affiliate a PFLAG si sono trovate a desiderare la stessa cosa. Quando abbiamo affrontato questo problema, Mitzi Henderson e la sua famiglia hanno deciso: “Piuttosto che permettere agli stereotipi di interferire con l’amore per i nostri figli, abbiamo scelto di cercare informazioni accurate. Piuttosto che tentare di cambiare i nostri figli, abbiamo cambiato i nostri atteggiamenti”.
Alcune famiglie si trovano in quella che sembra una situazione insopportabile – amano i loro congiunti e amici LGBT ma la loro religione insegna che il loro caro è un peccatore. A volte gli si dice persino di evitare il contatto con loro. Agendo per preoccupazione o per una convinzione morale, alcune persone possono tentare di far cambiare i loro cari. Se vi trovate in una situazione del genere, ricordate: molti gruppi religiosi hanno combattuto l’omosessualità e l’identità di genere e hanno deciso di essere più accoglienti verso le persone LGBT. In molte confessioni ci sono diverse interpretazioni dei testi religiosi, come Bibbia e Corano, che includono l’omosessualità. Mentre ogni religione ha un diverso insegnamento, praticamente tutte sostengono l’amore e la compassione ed enfatizzano l’importanza della struttura famigliare. I vostri famigliari e gli amici dovrebbero avere da voi amore e comprensione. Anche se scopriste queste informazioni in una maniera diversa, ricordatevi che loro sono le persone che avete sempre amato.
La terapia per “cambiare” le persone LGBT è distruttiva e spesso causa effetti negativi a lungo termine. Può sembrare che voi e la vostra famiglia siate soli in questa battaglia, invece molti si sono trovati in una situazione simile. La sede locale di PFLAG può aiutarvi durante questo periodo.
* PFLAG (Genitori, famiglie e amici di lesbiche e gay), fondata nel 1972, è una delle più grandi organizzazioni di attivismo LGBT degli Stati Uniti. Le famiglie italiane possono contattare l’AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali).
Testo originale (PDF): Faith in our Families