I ‘Versetti pericolosi’ di Alberto Maggi
Recensione di Lucio, 24 giugno 2013
Alberto Maggi, frate servita, è un importante biblista di cui anche il mostro sito si è spesso interessato, e che è stato presente in molti incontri dei nostri gruppi.
E’, prima di tutto, un grande studioso del nuovo testamento – non a caso si è formato alla mitica Scuola Biblica di Gerusalemme – e i suoi folgoranti commenti sui vangeli, pubblicati in vari volumi e riviste ( ad esempio “La cittadella” di Assisi) ci accompagnano da anni, assieme alle divertenti apparizioni televisive, recuperabili su You Tube.
La recente edizione in formato digitale del suo ultimo libro (al modico costo di 4,90 euro) mi spinge a riproporlo, anche se era già stato segnalato in questo sito con una recensione ( secondo me, indegna !) ripresa dal Corriere del 10/12/11.
Il libro, veramente molto leggibile, propone il cuore del messaggio cristiano ( Dio è amore) esaminando celeberrimi passi evangelici, prevalentemente di Luca, l’evangelista della misericordia. Gesù accoglie e benedice i rifiutati dalla società, gli impuri, i peccatori: i pastori, gli infedeli, le prostitute, gli ammalati di malattie immonde (i drogati di oggi, verrebbe da dire, pensando a Don Gallo), l’adultera, i criminali a cui promette un posto in paradiso (“oggi sarai con me in paradiso”).
E’ un messaggio di salvezza e di liberazione che ha al centro l’uomo, la sua vita concreta, i suoi bisogni, non la Legge. Un messaggio che nega il rapporto di potere e di gerarchia, che non esclude nessuno, anzi è rivolto agli esclusi.
Un messaggio di capovolgimento degli schemi religiosi e sociali che incontra molti ostacoli: s’è visto come è andata a finire: sulla croce!
I nemici di Gesù sono, prima di tutti, i dottori della legge, gli scribi e i farisei, che si ritenevano custodi e interpreti della Verità. Le azioni di Gesù vanno contro i precetti considerati immutabili ( non negoziabili, si direbbe oggi) in favore dell’uomo debole e peccatore, sostenuto dalla misericordia e dall’amore gratuito di Dio. Anche tra i suoi stessi discepoli il messaggio dirompente di Gesù non viene spesso capito.
Il grande merito, secondo me, di questo libro di Maggi, consiste nello storicizzare gli episodi evangelici, con straordinaria competenza filologica ed antropologica.
Inseriti nel loro contesto storico – la Palestina del primo secolo – essi appaiono ancora più scandalosi ed eversivi. E’ veramente difficile per noi comprendere come era considerato un lebbroso, un paralitico, un pubblicano, una donna, un pagano nella mentalità ebraica di quel tempo, e Maggi ci dà tutti gli elementi, attinti dalla sua sterminata conoscenza della letteratura ebraica e biblica, per intuirlo.
Mi ha particolarmente colpito imparare che il famoso episodio dell’adultera (“chi è senza peccato scagli la prima pietra”) era stato censurato nei primi secolo del cristianesimo, come denuncia già Sant’Agostino, in quanto considerato destabilizzante per la morale. Ed è stato curioso vedere come i pastori, nella cultura del tempo, erano disprezzati e considerati inferiori: ladri, incolti, reietti, posti insieme con pubblicani – gli infami collaborazionisti degli infedeli romani – e le prostitute. Informazioni che danno tutta un’altra luce all’annuncio che viene fatto per la prima volta proprio a loro della buona novella.
Maggi spiega anche il famoso episodio del centurione romano, cioè di un membro delle forze di occupazione (“signore non son degno che tu entri nella mia casa, ma dì soltanto una parola e il mio servo sarà salvato”).
Qualche ardito esegeta aveva data del passo una lettura, come dire, “gay”. Il servo (“pais” nel testo greco) sarebbe stato, in realtà, l’amante del centurione, e l’episodio dimostrerebbe l’apertura di Gesù nei confronti degli omosessuali.
Maggi, che pure, in altre circostanze, ha espresso posizioni di grande attenzione e rispetto, non tocca questo tema , – francamente un po’ improbabile – ma dà dell’episodio una interpretazione che mi pare bellissima: il ragazzo recupera la salute grazie all’amore e alla fede del centurione. E’ l’amore, conclude Maggi, che cura e guarisce.
Con papa Francesco, dice Maggi in una intervista televisiva, c’è una aria fresca nella chiesa – speriamo che duri! – e questo è il momento giusto di leggere, o rileggere, questo suo libro.
ALBERTO MAGGI, Versetti pericolosi, “neppure io ti condanno”, Fazi Editore, 2011 ( edizione cartacea, pag.178, 16 euro), 2012 ( edizione digitale, 4,99 euro).