Il sogno impossibile di un genitore: “che mio figlio non sia gay”
Testo tratto dal libro di Susan Cottrell, “Mom, I’m Gay”. Loving Your LGBTQ Child without Sacrificing Your Faith (“Mamma sono gay”. Come potete amare vostro figlio lgbtq senza sacrificare la vostra fede), paragrafo 6, editore Westminster John Knox, edizione riveduta, Maggio 2016, libera traduzione di Diana
“Nei miei pensieri continuava ad esserci il desiderio che (a mio figlio) piacessero le ragazze, pensando che il suo orientamento sessuale fosse colpa mia, ma grazie a Dio le sole parole che uscirono dalla mia bocca furono quelle che io avrei voluto sentire, se fossi stato al suo posto”. – Rick –
Quando Tanya si presentò nel nostro gruppo, due anni fa, era un vero rottame. Voleva far parte del nostro gruppo, trovare delle amiche fra le nostre mamme, tuttavia non poteva fare a meno di cercare di cambiare suo figlio. Era veramente convinta di riuscirci, ma noi sapevamo meglio di lei che non era possibile.
Il nostro gruppo incontra le persone nel luogo in cui si trovano e le aiuta. Amiamo tutti quelli che vengono da noi ed accogliamo tutti i genitori con figli LGBTQ, ma è difficile lavorare con chi cerca con ogni mezzo di cambiare i propri figli. Ecco, questo è proprio il motivo per cui Linda ha perso suo figlio.
Linda e suo marito Rob pensavano che se si fossero comportati nel modo giusto, concentrandosi su Gesù, pregando, loro figlio sarebbe diventato etero. Seguirono tutti i consigli della loro comunità ecclesiale. Purtroppo e tragicamente gli insegnarono ad odiarsi e lo persero.
Due anni dopo Tanya ritornò. Era stata in viaggio per un certo periodo, ma una delle nostre mamme era stata sempre in contatto con lei affermando: “Penso che avrà bisogno di noi”. Infatti aveva ragione. Ora ha ricostruito la sua relazione col figlio gay ed è felice di lui.
Pare che la reazione comune quando una persona fa coming out (alla famiglia o a se stesso) sia pregare che Dio allontani l’attrazione per persone dello stesso sesso. Come gli stadi del dolore dopo una morte, negazione e rabbia sono seguite dalla “contrattazione”. Se fosse sufficiente pregare, desiderare e credere con tutte le nostre forze che l’omosessualità non visiterà le nostre case, allora non la vedremmo saltar fuori dovunque. Ma la preghiera, il nostro desiderio e il nostro pensiero non rendono nostro figlio etero. Ho ascoltato innumerevoli storie di persone che pregavano senza sosta, senza che nulla cambiasse.
Exodus International è stata l’associazione guida della cosiddetta “terapia riparativa” ma senza alcun risultato. Su “La nostra America con Lisa Ling – reportage su Dio e i gay” il veterano della Marina Sean Sala, ha raccontato al presidente di Exodus International, Alan Chambers, di essere sprofondato in un pozzo di disperazione e rabbia dopo aver implorato Dio di cambiare la sua attrazione per persone dello stesso sesso.
Una mattina Sean si svegliò talmente disperato che andò a prendere la rivoltella che il suo amico teneva chiusa nell’armadio. Il solo pensiero di suicidarsi lo faceva sentire come “se stesse aprendo un regalo di Natale”. Se ne stava lì a ripetere la stessa preghiera che aveva detto milioni di volte: “Signore perché non mi cambi?”. Poi Sean disse: “Non riesco a descriverlo, ma qualcosa da fuori mi disse di non togliermi la vita e io dissi: Signore perché non mi vuoi cambiare?. E la risposta fu: Perché non c’è nulla da cambiare in te”.
Ho sentito parecchie volte storie simili di uomini e donne che imploravano Dio di cambiarli e alla fine si sentivano rispondere: “Ti ho fatto così”. Quale pace si prova nel sapere che Dio ti ha creato come sei.
Anche così, alcuni continuano a sostenere che l’orientamento sessuale deve essere cambiato e che tale cambiamento è possibile. C’è qualcuno che ha pregato ed è diventato etero? La verità è che non ne conosco nessuno, sebbene conosca persone che hanno represso la loro natura. Ma conosco innumerevoli persone LGBTQ che hanno pregato, hanno agito in modo giusto, hanno seguito tutti i suggerimenti, hanno frequentato gruppi di sostegno e con tutto il cuore hanno cercato di diventare etero, solo per sprofondare nel disgusto verso se stessi quando il cambiamento promesso non è giunto.
Al contrario, i 37 anni di esperienza di Exodus International hanno dimostrato che i cosiddetti “ex gay” o i programmi di “terapia riparativa” non “riorientano” le persone. Hanno invece causato orribili conflitti e disgusto verso se stessi ad innumerevoli persone fiduciose, compresi uomini che hanno spinto talmente oltre la loro fede da sposare una donna, sperando che l’attrazione sarebbe giunta col tempo. Non è mai successo… e questo ha solo causato danni collaterali.
Perciò vi prego di non porre questo peso sulle spalle di vostro figlio, chiedendo un cambiamento che Dio non ha intenzione di fare. Vostro figlio non lo merita. Se lo fate tenete presenti le meravigliose parole del saggio Gamaliele, in Atti 5:39, “se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio!”.
Il vostro tempo è speso bene se seguite il progetto di Dio, invece del vostro, e se vi arrendete serenamente alla via che Dio ha tracciato per voi. Lasciate che Dio usi questa situazione inattesa con vostro figlio per mostrarvi qualcosa di nuovo. Dio agisce di continuobsu di noi e ci cambia conformandoci alla nostra innata immagine divina.
IL LAVORO DI FREEDHEARTS
- Nutrite la speranza che Dio cambierà l’orientamento di vostro figlio? (Va bene, per essere onesti. Credetemi, non siete l’unica persona che spera in un cambiamento del proprio figlio). Vi siete chiesti se è quello che vuole Dio? O lo state chiedendo perché lo volete voi? Non lasciatevi afferrare dalla paura. Chiedete a Dio di indicarvi la via.
- Volete mettere nelle mani di Dio vostro figlio e tutta questa situazione? Chiedete a Dio di mostrarvi tutto quanto occorre su vostro figlio e la possibilità di un cambiamento. Arrendetevi e chiedete a Dio di aiutarvi quando dimenticate che vi siete arresi.