Avvento. Tempo di attesa di un Dio che non ha timore dell’uomo
Carissimi amici, siamo in avvento e l’avvento è il tempo dell’attesa di un Dio che ha scelto di farsi uomo, carne, e lo ha fatto scegliendo di nascere in una stalla, non in una reggia, e questo vuol dire che Dio non ha timore dell’uomo e della sua realtà.
E’ realtà dell’uomo l’esistenza di una attrazione fisica e affettiva di persone verso lo stesso sesso. Un desiderio di amore e non di perversione pertanto liberiamo il campo da false ipocrisie e irriverenti accostamenti fra omosessualità e perversione. Detto questo il Vaticano mi sembra che sia troppo sicuro di possedere Dio e quindi di non attenderlo più.
Di nuovo la religione si ritrova a dar valore al sabato prima che all’uomo. In tutta questa storia chi ci rimette sarà questa gerarchia cattolica, non di certo la Chiesa. C’è infatti una Chiesa che lavora nelle strade e che non ha timore di incontrare l’uomo di qualunque orientamento e di camminare con lui.
I gruppi omosessuali credenti esistenti in Italia sono una realtà e sappiamo che queste realtà sono anche seguite in molti casi da persone di Chiesa, sacerdoti, religiosi suore che non hanno timore di camminare con noi e che anzi respirano nei nostri gruppi pienezza di Vita. Ci sono anche esperienze di gruppi di coppie omosessuali seguiti da suore, religiosi per una formazione di coppia allo stesso modo di esperienze già in atto per coppie etero.
C’è poi la coscienza di ciascuno di noi dove risiede il desiderio di felicità legato alla nostra identità di persone credenti con una affettività omosessuale. Desiderio dell’uomo che si incontra con il desiderio di Dio di vedere la sua creatura felice di essere, felice di vivere la sua missione.
C’è una gerarchia ecclesiastica che crede già di possedere tutto del suo Dio e non ha bisogno di ascoltare e di accogliere altro. In tutta questa storia, lo Spirto Santo agisce e comunque la Chiesa quella di Gesù, non quella della gerarchia, cammina con l’uomo e va incontro al suo Signore.
Voglio pensare di poter vivere questi giorni nell’attesa di poterci ritrovare tutti insieme un giorno liberi da formule e norme a stupirci della grandezza di Dio, che non ha paura, ma fiducia verso la sua creatura. E’ questo l’atteggiamento che deve animare e sostenere il nostro cammino. Un atteggiamento non di sfiducia, anche se ci sarebbero tutte le condizioni per esserlo, ma piuttosto di perseveranza nella testimonianza di una vita animata da desideri profondi di bellezza e di amore.
Non siamo soli, non siamo indifferenti, non siamo sopraffatti. La preghiera aiuta il cammino. Un abbraccio.