Marito & Marito. Un romanzo (quasi autobiografico) che parla di fede e omosessualità
Recensione di Lidia Borghi pubblicata sul mensile Tempi di fraternità del gennaio 2013
Gianluca Tornese è un medico pediatra, vive a Trieste e frequenta il gruppo triestino di omosessuali cristiani Progetto Ruah. Dimenticavo: è gay. Fra le altre cose. Risale a qualche anno fa la stesura dei primi capitoli della sua vicenda personale vista con gli occhi di Jack, il simpatico e vitale alter ego di Gianluca.
Marito & Marito, uscito per i tipi Claudiana di Torino all’inizio del 2012, è il frutto di quella scrittura, fresca e coinvolgente; la narrazione di Tornese sa infatti essere ironica ed anche commovente. Niente male per un libro d’esordio, un piccolo romanzo con cui la casa editrice valdese ha scelto di inaugurare la sua sezione di narrativa.
Quella di Marito & Marito non è una pubblicazione inedita infatti Tornese, come molte persone oggi in Italia, aveva scelto a suo tempo di stampare – grazie ad uno dei tanti servizi di Print On Demand offerti dal web – una certa quantità di copie del suo manoscritto da regalare ad amiche, amici e parenti, dai quali aveva avuto commenti assai positivi, dalla lettura delle bozze; quindi, dopo aver trascorso ben tre anni a scrivere, limare, rivedere e correggere il suo testo, Gianluca Tornese aveva cominciato a spedirlo ad alcune realtà editoriali italiane, ma senza riscontro alcuno.
Il resto lo ha fatto il tam tam della rete – oltre al portale del Progetto Gionata su fede e omosessualità, grazie al quale il romanzo ha cominciato a circolare e a raccogliere tanti giudizi di merito. Grazie a Caludiana editrice, infine, il volumetto può ora essere acquistato nelle librerie di tutta Italia ed anche online.
È così che anche la sottoscritta ha potuto conoscere Giacomo (Jack per la sua cerchia d’amicizie) il ragazzo nativo di Brindisi che studia presso l’ateneo di una grande città. Cresciuto in una famiglia patriarcale all’interno della quale la tradizione del cattolicesimo si respira dappertutto Jack è, come Gianluca, un ragazzo omosessuale come tanti che prova a vivere il suo orientamento affettivo e sessuale come meglio può, del tutto velato, nella città natìa.
Chi è Giacomo? Un persona giovane, con tanta voglia di vivere, un’intelligenza acuta e pronta, il gusto per la battuta ironica, una sensibilità ed una bontà d’animo che qualche giornalista senza senno non esiterebbe ad appiccicare – a mo’ di stereotipo – addosso a qualsiasi maschio gay italiano ma, soprattutto, la voglia di innamorarsi e di metter su famiglia; difficile mettere in atto un sogno tanto nobile se si è velati e, per di più, circondati da una cerchia di amicizie e di famigliari che non comprenderebbero quanto sia importante anche per un gay il lato affettivo della propria esistenza.
E così a Jack non resta che dissimulare una parte così importante della sua vita e ciò accade ogni volta che qualche festa comandata lo vede far ritorno nelle natìe Puglie.
Lì, a Brindisi, ad attenderlo, l’amico più caro, il compagno di tante scorribande dell’infanzia con la sua indistruttibile utilitaria italiana, Alessandro, colui che rappresenta tutte le persone eterosessuali che fanno fatica ad accettare che un individuo, maschio o femmina che sia, possa innamorarsi e – quel che è peggio – avere rapporti sessuali con persone del suo suo stesso sesso, vuoi per limiti culturali vuoi per l’impiego di una razionalità minata alla base dal pregiudizio; sarà lui il primo a cambiare idea sul conto di Jack, grazie alla sua ferma volontà di comprendere per accettare.
Come in ogni romanzo che si rispetti, ecco comparire, ad un certo punto della narrazione, una mèntore con i fiocchi, la nonna Gina, una femmina cattolica sui generis, per nulla intimorita ed influenzata dalle tante superstizioni del cattolicesimo la quale, del tutto emarginata dalla parrocchia d’appartenenza perché giudicata una sempliciotta, un giorno ormai lontano venne ritenuta indegna di insegnare il catechismo; quando Giacomo la incontra dopo mesi di lontananza, è lei a riservargli l’accoglienza più calda.
Più volte, fra le righe del testo di Tornese, si avverte che il rapporto di Jack/Gianluca con la religione cattolica è alquanto conflittuale, come lui stesso mi ha confessato di recente; al pari di molte persone che hanno il suo stesso orientamento affettivo e sessuale, anche lui è stato convinto per molto tempo che non si potesse essere gay o lesbiche ed anche cristiani ma, siccome l’autore di Marito & Marito è ben conscio del fatto di non essere “un errore di fabbricazione nel progetto di Dio” – come lui stesso ha sottolineato – a piccoli passi ha cominciato a riconciliarsi con il divino che è in lui ed oggi può dire di essere sereno.
Come suggerisce il titolo del libro, l’argomento centrale della narrazione di Marito & Marito è rappresentato dal matrimonio che Jack riesce a contrarre in Spagna con Miguel, l’amore della sua vita, un ragazzo assai avvenente di origini italiane ma con passaporto iberico; da lì Tornese era partito, tre anni fa o poco più, quando iniziò la stesura dei primi capitoli della sua storia; Miguel rientra in pieno nello stereotipo tanto in voga anche nel nostro Paese che vuole tutti i gay belli, palestrati, senza un filo di grasso ed indulgenti a storie brevi ma intense, il cui filo conduttore è rappresentato dal sesso smodato e invece questo giovane dalla chioma riccioluta e dalla parlata fluente vuole, al pari di Jack, costruire un rapporto duraturo e, quel che più conta, ha intenzione di metter su famiglia con il suo amato.
La parte forse più importante dell’intero romanzo è quella in cui, a macchia di leopardo, Tornese ha voluto sgretolare i tanti pregiudizi che ruotano attorno al mondo dell’omosessualità maschile; lui stesso ha affermato: «Credo che sia stato spontaneo cercare di mettere in luce gli aspetti più “quotidiani” della vita di un gay (vorrei dire “normali”, ma non renderebbe bene il concetto!»
Perché le persone – in modo del tutto indipendente dal loro orientamento affettivo e sessuale – dovrebbero quindi leggere Marito & Marito di Gianluca Tornese? Perché si troverebbero di fronte un testo che, mentre ci induce a riflettere sulla reale condizione dei gay e delle lesbiche nel nostro Paese, ci fa alquanto sorridere – a volte in modo amaro, più spesso di gusto – grazie ad una scrittura fluida e piacevole.
Il finale di Marito & Marito è tutto da scoprire, così come gli altri personaggi di una vicenda che stupisce sotto molti punti di vista, non ultimo quello dell’ordinaria attualità, per i gay e le lesbiche, di una storia d’amore come quella di Jack & Miguel.
Gianluca Tornese, Marito & Marito, editrice Claudiana, 2012, pp. 210
In libro è in vendita in tutte le librerie ed anche presso Libreria Claudiana di Firenze (sconto del 15% ed invio postale in tutta Italia, solo per i lettori di gionata.org)