20 anni dopo la sua destituzione Jacques Gaillot, il vescovo degli ultimi, ha incontrato papa Francesco
Articolo di Barbara Huet pubblicato sul sito Paris-Normandie (Francia) il 3 settembre 2015, libera traduzione di Marco Galvagno
Se si trattasse di un sisma lo si valuterebbe del 7 grado della scala Richter. Su iniziativa di papa Francesco Jacques Gaillot, ex arcivescovo di Evreux (Francia) viene ricevuto oggi (1 settembre 2015) a Roma venti anni dopo la sua brutale destituzione e il suo trasferimento in una diocesi fantasma. È giunta l’ora della riconciliazione?
“Monsignor Gaillot parla papa Francesco”, ma l’ex arcivescovo di Evreux ha chiuso la chiamata. Il messaggio viene registrato per ben tre volte, incredulo, ma desolato di non aver risposto prima. Jacques Gaillot risponde al papa e gli dice che è a sua disposizione, non appena sarà rientrato dal Canada dove sta tenendo dei seminari. Molto rapidamente una lettera sigillata e manoscritta dal papa gli arriva tramite il nunzio apostolico a Parigi.
“Caro fratello ho appena ricevuto la sua lettera e la ringrazio. Vorrei incontrarla a Roma, il 1 settembre alle 16, 30. Le sta bene? Fraternamente Ps mi scusi per il mio pessimo francese”.
La notizia provocherà polemiche in seno alla chiesa francese, ma rallegrerà i fedeli feriti dall’atteggiamento della chiesa. Così venti anni dopo essere stato cacciato in venti quattro ore dalla diocesi di Evreux, il vescovo oggi è a Roma. È il segno di un ritorno di grazia del paria presso l’istituzione. Dalla sua elezione nel 2013 papa Francesco non ha cessato di sorprenderci moltiplicando le prese di posizione in rottura con i suoi predecessori e riaffermando i valori cari a San Francesco: una vita semplice al servizio dei poveri. Non ha esitato a bacchettare i cardinali che avevano dimore lussuose e si è circondato di prelati più sensibili ai problemi sociali. Parallelamente non ha mai smesso di far coincidere parole e atti. Una qualità che tutti riconoscono a Jacques Gaillot.
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Emarginato dai propri confratelli…
Quando l’ha cacciato da Evreux la Chiesa ha voluto seppellire Jacques Gaillot, tra la sabbia di Partena, una diocesi fantasma. Non potevano escluderlo del tutto, perché non si era mai allontanato dai dogmi, ma si poteva emarginare questo piantagrane e le sue idee sovversive. Su questo i vescovi francesi hanno agito da soldatini, fino a scordarsi a poco a poco della sua esistenza.
In venti anni Jacques Gaillot non è mai stato invitato una sola volta a partecipare alla conferenza episcopale francese che si riunisce a Lourdes, anche se è ancora un vescovo. I primi anni la Chiesa pensò che avrebbe ceduto facendo ammenda dei propri errori e chiedendo scusa, che avrebbe rinnegato le proprie convinzioni pur di ritagliarsi un posticino nella chiesa, ma non è stato così.
Alleggerito della zavorra della sua carica istituzionale Jacques Gaillot si è dedicato a tempo pieno alla cura delle persone infelici, guidato dalle richieste dei diseredati.
Bisognava aspettarselo. Non aveva forse dichiarato nella sua ultima omelia nella cattedrale di Evreux. “La chiesa è chiamata ad essere solidale con le vittime, deve essere lì dove la gente soffre. È allora che diventa credibile”.
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Regalo di compleanno
D’ altro canto la rimozione del vescovo di Evreux aveva suscitato numerose reazioni e la curia romana era stata inondata di lettere di protesta. Persone ferite da quella che consideravano un’ingiustizia continuano a manifestare presso il papa, il nunzio apostolico e il vescovo della propria diocesi. Come l’ex professore di lettere Jacques Gougeon che sulle nostre colonne si stupiva di non trovare risposte. “ Di che cosa hanno paura?”
Leggete il nostro numero del 1 febbraio 2015. Jacques Gaillot si è sempre rifiutato di condurre azioni in difesa della sua persona, non ha chiesto nulla, ne spiegazioni, ne incontri, ne titoli onorifici come Roma gli aveva proposto al momento della sua destituzione. Tuttavia nel 2014 è uscito dal silenzio mandando una mail a papa Francesco non per parlare di sé, ma degli esclusi della chiesa, ringraziando il santo padre per la sua audacia evangelica, ma incoraggiandolo anche ad andare oltre. Sono trascorsi alcuni mesi e la grande notizia è arrivata.
Nessuno sa dove porterà questo incontro, ma è già in se un passo avanti immenso. La chiesa non è abituata a riconoscere i propri errori, ma togliendo Jacques Gaillot dalle sabbie di Partenia papa Francesco indica che forse è giunto il tempo della riconciliazione e dell’apertura. L’undici settembre Jacques Gaillot compirà 80 anni. Bel regalo di compleanno, per lui che è stato il vescovo più giovane della chiesa francese.
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Testo originale: 20 ans après sa destitution, Mgr Jacques Gaillot, ancien évêque d’Evreux, invité à Rome par le pape François