27 maggio 2017 a Parma convegno per Genitori, insegnanti ed educatori sull’adolescente LGBT
A Parma sabato 27 maggio 2017, dalle 9 alle 13, convegno “SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE. Genitori, insegnanti ed educatori di fronte all’adolescente inatteso“, patrocinato e coorganizzato dal Comune Di Parma.
La modalità con cui si svolgerà il convegno è quella dialogica, nella forma di conversazioni tra un esperto relatore e un testimone. Compito del relatore sarà quello di inquadrare dal punto di vista scientifico e sociale il fenomeno del coming out adolescenziale in alcuni contesti e nell’interlocuzione con la/il testimone privilegiato che racconterà la sua storia attraverso le emozioni, le reazioni, le fatiche vissute per riuscire, se possibile, a fornire riflessioni e strumenti opportuni per gestire le relazioni con adolescenti che si rivelano inattesi.
PROGRAMMA
Ore 9,00 – Registrazione partecipanti
Ore 9,15/9,30 – Saluti Istituzionali
Ore 9,30/10,00
Introduzione di Margherita Graglia, “I compiti evolutivi degli/delle adolescenti omosessuali o che si interrogano”
CONVERSAZIONI
Ore 10,00/10,30
“Il coming out per l’adolescente”, Maria Teresa Gaggiotti dialoga con Gaia De Luca
Ore 10,30/11,00
“Il coming out per l’adolescente in famiglia”, Jimmi Ciliberto dialoga con Luca e Filippo Iselli (padre e figlio)
Ore 11,00/11,30
“Coming out e varianza di genere”, Chiara Caravà dialoga con Anna Francesca Basso
Ore 11,30/ 12,30
Dialogo fra gli/le esperte e domande dal pubblico
Ore 12,30/12,45
AGEDO, Presentazione del libretto “Sei sempre tu”, Guida informativa per adulti su omosessualità e varianza di genere
Sarà presente la libreria VoltaPagina
Ore 13,00 Aperitivo
PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO
Riconoscersi e dichiararsi omo-bisessuale o persone che esprimono una varianza di genere in età adolescenziale presenta delle caratteristiche particolari. Indaghiamo quali ripercussioni ha per l’ adolescente stess*, la sua famiglia e la realtà in cui vive.
Il Convegno è realizzato da Agedo Bologna “Flavia Madaschi” nell’ambito del progetto :
“Genitori attivi per una scuola inclusiva.
Contrasto e riduzione delle diverse forme di pregiudizio e di bullismo omofobico e transfobico tra le ragazze e i ragazzi, attraverso la formazione, l’informazione,
La sensibilizzazione e l’empatia.
Il Convegno della sede territoriale Agedo Bologna è realizzato con la
co-progettazione del Comune di Parma,
il coinvolgimento di Agedo Nazionale e delle altre sedi territoriali.
Il Convegno è rivolto a genitori, familiari, insegnanti, psicologhe/gi, pediatre/i, educatrici/ori e ad altre figure che si relazionano con adolescenti.
Ci si rivolge anche alle Amministrazioni, alle Istituzioni, alle e ai Dirigenti Scolastici per sensibilizzare la politica e la scuola su questi temi alfine di poter attuare quelle buone prassi che servono per contrastare ogni forma di prevaricazione e di discriminazione realizzando e promuovendo ambienti inclusivi nei riguardi di ogni identità .
Si intendono esplorare in parte i compiti e le fatiche che devono affrontare le ragazze e i ragazzi per rispondere alla domanda:
” Chi sono io?” nel complesso rapporto con se stesse e con alcuni contesti di riferimento.
L’ ADOLESCENTE
In un’età nella quale i rapporti tra le dinamiche di omologazione e di individuazione con le/i coetanei sono fondamentali per una serena costruzione della propria identità, l’adolescente omo- bisessuale e/o che vive varianza di genere si percepisce non solo differente ma pensa di far parte di una categoria di persone troppo spesso oggetto di discriminazione e di svalutazione.
Non hanno riferimenti e modelli positivi con i quali identificarsi e spesso non conoscono e non hanno modo di frequentare altr* coetanei come loro. Non hanno ancora del tutto la capacità per “difendersi” da chi svaluta i loro sentimenti e non crede a ciò che loro dicono di essere.
Il coming out in età adolescenziale li/le espone maggiormente al bullismo omo-bi-transfobico e ad episodi di discriminazione da parte delle/dei compagni.
I GENITORI
I genitori allo svelamento della varianza di genere o del diverso orientamento sessuale delle/dei propri figli sono solitamente in grande difficoltà perché da un lato pensano di aver fallito come genitori, dall’altro credono di poter riportare il figlio o la figlia all’interno delle rappresentazioni da loro immaginate. Da qui spesso nasce l’idea della ricerca di professionist* in grado di
“riparare” i ragazzi o le ragazze.
Spesso i genitori tendono a svalutare i sentimenti dei figli o delle figlie, convincendosi che abbiano amicizie particolari proprie di una certa fase della loro età e che solo in futuro scopriranno il loro orientamento sessuale. Forte è il pregiudizio, dettato dalla paura, che l’omosessualità dei figli o delle figlie sia il risultato di cattive frequentazioni e che possa essere una fase passeggera.
I genitori potrebbero sentirsi inadeguati a gestire queste novità e potrebbero chiedere aiuto a medici, psicologhe/gi o ad altre persone.
Per i genitori credenti aderire in maniera acritica al pensiero e alla dottrina cattolica o di altre confessioni che stigmatizzano in vario modo le persone non eterosessuali o trans potrebbe rappresentare un grande ostacolo, soprattutto se si pensa che la varianza di genere e/o l’omosessualità siano moralmente riprovevoli e vadano considerate come disordini mentali.
Per i genitori esiste poi il problema del giudizio delle altre persone, parenti, amiche, vicine di casa, ecc. e di cosa penseranno a questo riguardo.
GLI/LE INSEGNANTI, GLI/LE EDUCATRICI E LE PERSONE ADULTE DI RIFERIMENTO
Nelle classi come nei luoghi di aggregazione giovanile generalmente si da per scontato che tutt* siano eterosessuali o che non esistano persone con varianza di genere: non è così. Diventa quindi necessario per gli adulti imparare a relazionare con i ragazzi e le ragazze ipotizzando la presenza di adolescenti gay, lesbiche, bisessuali e/o che esprimono varianza di genere.
Diventa fondamentale sdoganare la pluralità degli orientamenti sessuali e delle identità rendendole nominabili e quindi visibili.
Sensibilizzarsi per cogliere i messaggi di disagio e saper individuare episodi di discriminazione o di bullismo.
È importante conoscere le differenze tra bullismo e bullismo omo-bi-transfobico per cogliere le risorse e saper ascoltare i possibili disagi di una giovane o di un giovane che si percepisce omosessuale o trans ed essere di supporto anche alle famiglie.
Sarà quindi importante, da un lato, capire i vissuti e le fatiche di un/una adolescente quando il rispecchiarsi nei/nelle coetanee rimanda a loro un immagine di sè non adeguata, non in linea con le aspettative personali, degli adulti significativi, degli amici o amiche e della società nel suo complesso. Dall’altro quali strumenti, strategie e competenze deve avere chi, tra figure adulte di riferimento, si occupa di adolescenti inattes* affinchè questi possano godere di un supporto funzionale ad un processo di crescita sano e armonico.
ADOLESCENTI E VARIANZA DI GENERE
Una conversazione sarà dedicata a ragazz* che percepiscono una diversa identità di genere da quella assegnata alla nascita. Importante è definire cosa si intende per varianza di genere e cosa significa rispetto per l’autodeterminazione di ciascuna persona.
Gli adulti saranno chiamati ad assolvere il compito di mediatori affinchè quest* adolescenti possano sentirsi accolt* e sperimentarsi nel gruppo di appartenenza.
Per svolgere questo ruolo, gli adulti devono essere non solo informati, ma avere maturato una consapevolezza circa le proprie reazioni, rappresentazioni e pensieri quando si trovano di fronte a ragazz* che esprimono un genere non conforme.
BIOGRAFIE
Margherita Graglia
Psicoterapeuta e formatrice. Autrice per Carrocci dei testi Omofobia. Strumenti di analisi e intervento (2012) e Psicoterapia e omosessualità (2009). Affianca all’attività clinica quella di consulente e formatrice in vari ambiti: educativo, sanitario e delle Pubbliche Amministrazioni.
In particolare, ha organizzato e condotto in varie sedi italiane i corsi: “Educare al rispetto” rivolto alle e agli insegnanti per contrastare il bullismo omofobico; ” Genere, stereotipi e violenza contro le donne” rivolto agli e alle educatrici della Scuola dell’Infanzia e ” I servizi socio-sanitari e l’orientamento sessuale degli utenti” rivolto al personale psico-socio-sanitario. Ha partecipato a vari progetti nazionali ed europei sui temi dell’identità sessuale, ad esempio come docente e coordinatrice dell’equipe formativa alla Strategìa Nazionale dell’UNAR.
Maria Teresa Gaggiotti
Psicologa e psicoterapeuta, lavora dal 1988 all’Azienda U.S.L. di Parma. Ha avuto esperienze di vari servizi iniziando il suo lavoro al Sert per poi dedicarsi, per quattordici anni, fin dalla sua creazione nel 2000, al “Centro adolescenza e giovane età”. Ora lavora presso il Dipartimento di Salute Mentale. Ha pubblicato assieme al dott. Rocco Caccavari il libro “Un cerotto per l’anima – Elementi di psicologia e pratiche per operatori sanitari” (2013), edizioni Mattioli 1885.
Gaia De Luca
Giovane attivista, da diversi anni si batte per i diritti delle persone lgbtqipa+ sul territorio di Parma, militando nei movimenti e nei gruppi più attivi della città, è socia fondatrice dell’Associazione lgbtqipa+ l’Asterisco.
Jimmi Ciliberto
Psicologo e psicoterapeuta sistemico relazionale, didatta del Centro Milanese di Terapia della famiglia. Coordinatore Redazionale della Rivista Connessioni, Membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Ricerca e Terapia Sistemica. Socio fondatore e Vice Presidente della Società Italiana per lo Studio delle Identità Sessuali. Da anni, tra i suoi ambiti di approfondimento, si occupa del tema delle identità sessuali, dal punto di vista della riflessione teorica e clinica. Tra le sue pubblicazioni ” Curare i gay? Oltre l’ideologia riparativa dell’ omosessualità” (con P. Rigliano e F. Ferrari); “Omosessualità: dal conflitto inter-gruppi al conflitto intra-individuale. Riflessioni per una risoluzione sistemica” (con P. Rigliano e F. Ferrari); “Eterosessismo e omofobia in psicoterapia: il Modello di Milano” (con F. Ferrari).
Luca Iselli
Genitore Agedo. Ha saputo dell’omosessualità di suo figlio quando il ragazzo era adolescente. Dopo un periodo di grande difficoltà ora è attivo nell’associazione per aiutare altri genitori in crisi.
Chiara Caravà
Psicologa e psicoterapeuta transculturale, si occupa di identità di genere e omosessualità. Ha lavorato a Milano su un progetto sulla prostituzione trans nell’ Unità Mobile, in seguito come psicologa presso il Centro MTS e presso il Centro Sterilità dell’ Ospedale Niguarda e il Centro per l’ Identità di Genere accompagnando persone transgender nel percorso di transizione. Oggi segue queste persone all’ interno della sua attività libero professionale e come consulente dello Sportello Tran di ALA Milano. È membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana per lo Studio delle Identità Sessuali. Da anni compie interventi nelle scuole. Collabora con il MIT di Bologna nel Progetto Carceri a supporto delle persone transgender detenute ed è docente presso la Scuola di Psicoterapia, Fondazione Cecchini Pace.
Anna Francesca Basso
Insegnante, madre di un ragazzo transessuale FtM. È presidente di Agedo Vicenza.
Ingresso gratuito