3giorni per ritrovarsi: “Mamma, sono gay e Enrico non è solo un amico!”
Testimonianza raccolta dai volontari de La tenda di Gionata
Luciano ha vent’anni e ha alle spalle una vita fatta di campi scout, di animazione con la chitarra delle messe domenicali in parrocchia e una mezza vocazione che per un periodo aveva pure accarezzato. Cresciuto tra tende e Vangelo, ha sempre cercato di vivere con coerenza. Ma dentro di sé da anni portava un peso: la paura di non essere accettato per quello che è davvero, ovvero un gay cristiano.
Un giorno, stanco di mezze verità, ha deciso di dirlo. Di smettere di mentire. Di non nascondere più chi fosse davvero. Lo ha detto a sua madre, con voce tremante ma decisa: “Mamma, sono gay. Ed Enrico… non è solo un amico.” Per sua madre non è stato facile. Prima lo ha guardato incredula e gli ha detto: “Ma non sembri gay…”; “Ma Sei sicuro?”.
E in un attimo, dalle frasi confuse alle lacrime, è crollato il suo mondo fatto di sogni di matrimonio, nipotini e una famiglia “come tutte le altre”. E poi gli ha fatto quella domanda, sussurrata come un peso: “Cosa diranno in parrocchia? Come faccio a guardare in faccia gli altri catechisti?”
Luciano non ha gli risposto. Ha lasciato che sua madre attraversasse la sua tempesta. Ma non l’ha mai lasciata sola. Lei, confusa e con il cuore in frantumi, ha trovato il coraggio di parlarne con il suo anziano parroco. Lo conosceva da anni, temeva il suo giudizio. Invece ha trovato accoglienza.
“Dio non vuole altro da voi se non la vostra felicità. Quella vera. E l’amore, Luciano lo ha trovato. Non vi è chiesto di cambiare, ma di camminare insieme.” Parole semplici, ma capaci di aprire uno spiraglio.
Luciano intanto continuava a cercare il suo spazio, un luogo dove non doversi giustificare. Una sera, online, ha scoperto la 3giorni di spiritualità di Albano Laziale organizzata da La tenda di Gionata per i cristiani LGBTQIA+, le loro famiglie e gli operatori pastorali che li accompagnano. Ha letto le testimonianze di ci è già stato, ha visto i loro volti, respirato – anche se solo dallo schermo – un’aria diversa. Ha guardato sua madre e le ha detto: “Perché non ci andiamo insieme?”.
Ci hanno messo un po’ a decidersi. Ma poi, con lo zaino in macchina e il cuore in gola, sono partiti. Quattro ore di viaggio in treno, tanti silenzi, qualche sorriso. Quando sono arrivati ad Albano Laziale, nel grande parco che circonda la Casa di spiritualità San Girolamo Emiliani, era già tardo pomeriggio.
Nel salone, oltre centoventi persone erano raccolte per la preghiera di affidamento. Madre e figlio si sono seduti insieme, stretti l’uno all’altra. E lì, nel silenzio di una comunità viva, qualcosa si è sciolto.
Luciano non doveva più nascondersi. Sua madre non si sentiva più sola. Nei giorni seguenti hanno ascoltato storie simili, hanno trovato parole nuove per la loro. E hanno scoperto che c’è spazio per ogni amore, anche nella fede. Che Dio non chiude le porte, ma le spalanca.
Se anche tu, come Luciano e sua madre, stai cercando un luogo dove fede e vita possano incontrarsi senza paura… vieni a trovarci ad Albano Laziale (Roma) dal pomeriggio di venerdì 13 giugno fino al pranzo di domenica 15 giugno 2025, alla 3giorni di spiritualità cristiana 2025 per cristiani LGBTQIA+, i loro familiari e gli operatori pastorali che gli accompagnano.
Otto laboratori, undici relatori d’eccezione, momenti di preghiera, condivisione e confronto, nella splendida cornice della Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi ad Albano Laziale (Roma)
Per informazioni e iscrizioni clicca su: https://www.gionata.org/cornerstone/3giorni2025/ e PASSAparola perché non siamo soli e ogni cammino, quando condiviso, diventa un cammino di luce.