A chi gridate quando siete esasperati? (Esodo 17:1-7)
Riflessioni bibliche* di Michael Miller, Helene Tallon Russell, Charles W. Allen e Holly Hearon tratte dal progetto Out in Scripture (Stati Uniti), del gennaio 2008, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
L’acqua sgorga da una roccia. L’amore di Dio viene versato nei nostri cuori come acqua. Dio viene a noi come acqua viva sotto forma di uno straniero. Chiaramente ci aspettiamo di vedere questo tema comune correre (o scorrere?) lungo tutto il lezionario di questa settimana.
Ma ci sono molti temi all’opera in questi passi. Tutti parlano della vita di Dio che scorre in noi quando andiamo oltre la nostra zona di comfort – quando rompiamo con i comportamenti convenzionali; quando parliamo con degli estranei; quando sopportiamo la sofferenza; persino quando discutiamo e litighiamo con Dio.
La conversazione che leggiamo in Giovanni 4:5-42 trasgredisce ogni tipo di confine, come nota prontamente Holly Hearon. Gesù e la donna trasgrediscono il confine tra Giudei e Samaritani e le restrizioni sociali riguardo all’interazione tra uomini e donne (notate la sorpresa dei discepoli quando vedono Gesù parlare con una donna al versetto 27).
La Samaritana si dimostra una valente interlocutrice nel dialogo teologico con Gesù. Helene Russell si immagina la donna come una nostra contemporanea che veste jeans attillati, una camicetta che fa vedere troppo, con capelli scompigliati ad arte, che mastica e rimastica la sua gomma o fuma una sigaretta.
In realtà non sappiamo gran che della sua vita privata. Forse si percepisce come “limitata” in più di un senso, come suggerisce Michael Miller. Ci sono molte ipotesi plausibili sul significato delle sue molte relazioni.
Ma questa conversazione viola ogni sorta di comportamento “per bene”. Il comportamento di Gesù deve far sospettare la Samaritana di qualche secondo fine. Ma Charles Allen nota che, quando Gesù comincia a parlare di acqua viva, la conversazione inizia a “scorrere” e ambedue si trovano “a casa” l’uno con l’altra, in un modo che sorprende chi li conosce.
La Samaritana infatti assume il ruolo dell’apostolo e ritorna dal suo popolo proclamando la sua gioia e il suo stupore per essersi sentita a casa con qualcuno che sa tutto di lei. Allo stesso modo il suo popolo si sente a casa con questo straniero e capisce che non hanno incontrato un semplice straniero ma il salvatore del mondo – dei Giudei, dei Samaritani, di chiunque altro. Nessuno è al di fuori della zona di comfort di Dio.
– Cosa stiamo cercando quando iniziamo a parlare con perfetti sconosciuti? Avete mai notato che queste conversazioni partono dalle banalità per finire in argomenti molto più profondi? Forse è Dio che parla a e attraverso ambedue?
Secondo Paolo, in Romani 5:1-11, quando l’amore di Dio scorre nei nostri cuori perfino le nostre sofferenze sono trasfigurate. Le nostre sofferenze non sono solamente degli ostacoli alla condivisione della gloria di Dio, dice Michael Miller, piuttosto sono un’altra maniera di condividerla. Charles Allen vede un collegamento diretto tra la nostra sofferenza e l’amore di Dio che dona se stesso anche per i suoi nemici. Possiamo aprirci per crescere nella compassione.
Holly Hearon è colpita dalla sequenza abbozzata da Paolo: sofferenza – sopportazione – carattere – speranza. Pensiamo raramente all’evoluzione del carattere (character), tranne forse nei film o magari quando interpretiamo un personaggio (character), pensiamo alle drag queen o ai travestiti.
Paolo però si riferisce al carattere che è stato messo alla prova. Possiamo deridere i “personaggi” che le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender interpretano, ma in un certo senso questa è una risposta alle prove a cui siamo sottoposti da parte della società.
– Quando l’amore reciproco e generoso scorre nei vostri cuori, da dove viene? Se gli amici e la famiglia vi hanno rifiutati, cosa vi sostiene? In che modo il vostro dolore vi ha instillato la compassione per il dolore degli altri?
Esodo 17:1-7 ci invita a guardare il racconto da più punti di vista: quello del narratore, quello degli Israeliti, quello di Mosè e quello di Dio. Il narratore conclude “[G]li Israeliti […] misero alla prova il Signore, dicendo: «Il Signore è in mezzo a noi sì o no?»” (versetto 7).
Ma nel racconto tutte le proteste, le lagnanze e le domande degli Israeliti sono dirette a Mosè. È Mosè che equipara le proteste rivolte a lui con le proteste rivolte a Dio (e il narratore accetta questo punto di vista). Gli Israeliti si infuriano con Mosè. Mosè si infuria con gli Israeliti e manca poco che si infuri con Dio. Quando Mosè grida esasperato a Dio, questi rimane sorprendentemente calmo e fornisce acqua – da una roccia! In questo racconto Dio non si arrabbia con Mosè, né con gli Israeliti (vedi invece Numeri 20:1-13 e il Salmo di questa settimana, Salmo 94 [95]). Holly Hearon vede questo testo come la lotta della vita in quella comunità che è il popolo di Dio. Più rischioso è il viaggio, più probabili sono i litigi, i dissensi e i dubbi se “Il Signore è in mezzo a noi sì o no?”.
L’inclusione delle persone LGBT nelle comunità di fede è una cosa rischiosa. Quando il gioco si fa duro, cominciano a volare le accuse (ci hai portati qui per farci morire?). Chiaramente, osserva Michael Miller, gli Israeliti sembrano avere perso di vista la capacità di Dio di provvedere.
Charles Allen riflette sul fatto che anche Mosè sembra aver perso di vista la presenza di Dio. Ma Dio gli promette “Ecco, io starò davanti a te sulla roccia”. Tutti si lagnano, e la risposta di Dio consiste nello sgorgare dell’acqua da una roccia più dura di qualsiasi cuore. Dio rimane una presenza strabordante anche quando il suo popolo litiga.
– In che modo Dio è presente nella vostra rabbia verso gli altri? E nella rabbia degli altri verso di voi? A chi gridate quando le avete provate tutte?
La nostra preghiera
Acqua viva
scorri tra di noi e conducici alla vita.
Versa il tuo amore nei nostri cuori
perché la nostra compassione cresca
fino ad accogliere i nostri conflitti
e le nostre difficoltà più profonde.
Amen
* I brani biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI
Testo originale: Ash Wednesday, Lent and Easter through Pentecost Sunday Year A