A Firenze gli articoli sull’omosessualità del settimanale diocesano scatenano le proteste dei fedeli
Articolo di Davide Pelanda tratto da sito articoloTre, 8 settembre 2012
C’è una lettera aperta indirizzata all’arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori che sta girando per essere sottoscritta dai fedeli e dai cittadini delle parrocchie e delle comunità religiose della diocesi fiorentina. Il contenuto e l’oggetto della missiva riguarda l’omosessualità.
Sotto i riflettori sono stati posti alcuni recenti articoli il settimanale diocesano Toscana Oggi (anche sul sito www.toscanaoggi.it) a dimensione regionale che «non fanno che ripetere sull’omosessualità le norme ecclesiastiche di sempre – è stato scritto nella lettera – senza approfondire l’argomento che negli ultimi anni si è notevolmente sviluppato e chiarito e che ha ancora bisogno di ricerca. Il nostro intervento vuole dare testimonianza della diversità di posizioni che ci sono oggi di fronte a questo tema, nella riflessione laica e anche nelle Chiese».
Le persone che hanno firmato il documento, molto diverse tra loro – ad esempio don Fabio Masi, parroco di Paterno a Bagno a Ripoli (Provincia di Firenze), don Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze), don Giacomo Stinghi, parroco della Madonna della Tosse (Firenze), e suor Stefania Baldini, domenicana di Prato -, sono quasi tutte impegnate nel sociale «sul campo» e ribadiscono che « Noi, e insieme a noi anche teologi, vescovi e laici cristiani, non ci riconosciamo in quell’analisi che traspare dagli articoli di ‘Toscana Oggi’.
Quello che ha portato ad un cambiamento radicale nella comprensione dell’omosessualità è stato un tragitto importante. […] In questi ultimi anni è maturato un modo di comprendere l’omosessualità radicalmente diverso, che ormai, con varie sfaccettature, è accettato da quasi tutti. Si parla dell’omosessualità come di un elemento pervasivo della persona che la caratterizza nella sua profonda identità e le fa vivere la sessualità in modo ‘altro’.
E’ importante che la Chiesa riconosca positivamente il cammino della scienza nella conoscenza dell’uomo e non dichiari verità assolute quelle che poi dovrà riconoscere errate, come è accaduto in passato. Questi fatti ci inducono a vedere l’omosessualità in un orizzonte nuovo e ad affrontarla con uno sguardo morale diverso».
Dal canto suo ad Annalisa di Pontassieve, una lettrice del settimanale Toscana Oggi, disturba «il tono paternalista della lettera» che richiama l’idea «del padre che non ha risposte da dare e dice “è così e basta”. Solo che tu sei il direttore di un giornale» rivolgendosi direttamente al direttore Andrea Fagioli.
Significativo anche il commento di Patti che sul sito del giornale ha scritto: «Perché continuate a parlare di ciò che non conoscete? Perché continuate a tenervi incatenati ad argomentazione insufficienti, demagogiche, non scientifiche per dimostrare che il vostro fastidio viscerale e irrazionale per altri diversi da voi è giustificabile? Siete ciechi, guide di ciechi, conducete il gregge che vi è affidato verso il baratro».
Tale missiva è dunque una importante occasione che vuol far riflettere l’intera chiesa cattolica della Toscana.