A Genova ogni domenica gay e trans “animeranno” la messa di don Gallo
Articolo di Bruno Viani pubblicato su Il Secolo XIX del 26 febbraio 2014, pag.19
Per tutti era “la messa di don Gallo”, celebrata ogni domenica a mezzogiorno, spesso a mezzogiorno e mezzo se il Gallo aveva passato la notte in bianco, come avveniva spessissimo. Da quando il prete di San Benedetto è morto, quella messa non è più stata celebrata.
Adesso, dalla seconda domenica di marzo, la chiesetta che dà il nome alla Comunità tornerà a riempirsi. Senza prete (perché nell’arcidiocesi ci sono meno di 300 sacerdoti e non sono sufficienti a coprire tutte le parrocchie) ma con una presenza di fedeli un po’ fuori dal coro, che si riconoscono nella definizione di chi aveva trovato a San Benedetto un punto di riferimento e si sentiva orfana.
Il gruppo Bethel, lesbiche e gay (ma anche trans e bisex) credenti liguri, tornerà a riunirsi attorno a un diacono che ne è diventato il punto di riferimento ecclesiale, Claudio Boldrini, per la celebrazione settimanale della liturgia della parola.
Non è una messa, perché non ci sarà un prete a consacrare il pane e il vino. Ma si pregherà e si leggerà e si commenterà il Vangelo della settimana nel corso di una celebrazione aperta a tutti, senza discriminazioni.
«In una città come Genova, spesso vissuta da molti credenti omosessuali come indifferente e chiusa a ogni riflessione sul tema, il gruppo genovese è un segno di speranza ed anche ‘un punto di riferimento per chi volesse essere supportato ed accolto”», recita il sito web del gruppo Bethel.
Laura Ridolfi, una delle fondatrici del gruppo, racconta: «L’idea è nata alla festa dell’anniversario della Comunità San Benedetto, qualcuno ha detto che sentiva la mancanza della messa del Gallo».
Il cardinale Angelo Bagnasco ha infatti affidato la cura spirituale della comunità al parroco di Santa Maria della Vittoria: e don Giovanni Grondona, che deve seguire i suoi parrocchiani ed è anche vicario episcopale di San Teodoro, celebra messa a San Benedetto una vota la mese.
«Di più non può fare ed è già tanto – riprende Ridolfi – così don Claudio Boldrini, che è diacono, si è messo a disposizione per celebra- re almeno una preghiera comunitaria e noi ci siamo messi a disposizione per animarla».
Hanno fatto tutto alla luce del sole ma senza provocazioni e senza bandiere: «Il gruppo Bethel, in collaborazione con la comunità di San Benedetto al Porto, a partire dal 9 marzo proporrà ed animerà la Liturgia della Parola a mezzogiorno presso la parrocchia in via San Benedetto XII».
Un servizio ai fedeli e alla comunità, spiegano, che si rinnoverà ogni domenica alla stessa ora. Qualcuno giura che don Gallo, che credeva nel Paradiso, sorrida. E che anche a papa Francesco l’idea non possa che piacere. Più incerta è l’accoglienza che l’iniziativa avrà in Curia: il cardinal Bagnasco, fino a ieri, non era stato informato.