Riscopriamo a Kairos i nostri talenti! Una due giorni per ricominciare
Riflessioni di Giulia del gruppo Kairos di Firenze, 28 settembre 2011
Nei giorni 24 e 25 settembre 2011, rinnovando la consuetudine degli anni precedenti, si è tenuto il ritiro spirituale del gruppo Kairos di Firenze: quest’anno la struttura che ci ha ospitato è stata un convento, un luogo molto tranquillo e antico, con una vista splendida sulla città e le colline, che ispira contemplazione.
Sono state due giornate molto intense, in cui, almeno secondo la mia impressione, siamo riusciti a conciliare bene gli aspetti spirituali, in particolare la partecipazione alla Messa e alla preghiera con i religiosi, con altre attività come la condivisione delle nostre riflessioni e l’elezione dei nuovi coordinatori del gruppo.
In particolare, il pomeriggio di sabato è stato dedicato all’individuazione di quelli che sono i “valori fondanti” del nostro gruppo, il tutto alla luce della parabola evangelica dei talenti: una cosa molto bella è stata la possibilità per tutti di partecipare attivamente alla discussione, in cui ognuno ha detto quali dovrebbero essere, secondo le proprie impressioni, i valori più importanti.
Le cose che sono emerse da questa discussione sono state riportate su un cartellone, organizzato visivamente in modo da porre ciò che era ritenuto fondamentale in alcuni spazi più grandi alla base del cartello, e poi via via a salire in ordine d’importanza decrescente.
È stato molto bello il fatto che sia emerso, accanto alle note, classiche virtù cristiane da noi considerate abitualmente, la parola “rischio”: questo ci ha fatto riflettere molto su quella che è un aspetto fondamentale dell’essere cristiani, in questo caso anche omosessuali.
Il cristiano è anche colui che si mette in discussione, esercitando l’umiltà ed è anche colui che accetta il rischio e l’incertezza che accompagnano le cose della vita, affidandosi completamente ad un Dio che è amore.
Un altro punto saliente del ritiro è stato l’incontro sulla preghiera con Padre Francesco, che ci ha parlato di una preghiera molto semplice ma importantissima per noi, in quanto è stata la risposta di Gesù agli apostoli che gli chiedevano “Signore insegnaci a pregare”: il Padre Nostro, che ci fa vedere il Signore non come una sorta di giudice rigido ed inflessibile ma appunto come un padre che ci ama e che agisce nella vita di ciascuno in quanto tutti siamo suoi “figli”…