A Philadelphia undici bar gay condannati per discriminazione
Articolo di Alexander Rguez pubblicato sul sito Universo Gay (Spagna) l’11 febbraio 2017, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
La Commissione per i Diritti Umani di Philadelphia ha concluso l’indagine intrapresa per scoprire se, come da più parti segnalato, la maggioranza dei bar gay della zona discriminassero le persone nere e transessuali. La Commissione ha accusato undici bar per omosessuali di discriminare per motivi di razzismo e transfobia, obbligando i responsabili a frequentare un corso contro la discriminazione. L’organizzazione ritiene che tanto i responsabili, che i lavoratori di questi locali abbiano bisogno di un corso di lotta contro la discriminazione che tratti dei “pregiudizi impliciti che conducono involontariamente al razzismo e al sessismo”.
L’indagine della Commissione è cominciata con la visione di un video che mostrava Darryl Depiano, proprietario del locale iCandy, pronunciare insulti razzisti all’indirizzo dei clienti neri. Decine di altre denunce inviate alla Commissione hanno fatto scattare l’allarme sulla vulnerabilità dei diritti delle persone nere e trans nei locali della zona. La Commissione ha ricordato in un documento che “la costruzione di una comunità sicura e inclusiva comincia con l’accettazione, la presa di coscienza e l’apporto di tutti gli interessati, compresi i funzionari e gli attivisti”.
L’organizzazione custode dei diritti civili dei cittadini di Philadelphia ha poi ricordato ai proprietari dei locali incriminati che, se non accetteranno la proposta di assistere al corso contro la discriminazione e i pregiudizi contro le persone nere e trans, e continueranno le loro pratiche discriminatorie, si troveranno a pagare forti multe: “Il mancato rispetto di quanto indicato può comportare il pagamento di indennizzi, multe e costi processuali” precisa nel suo comunicato.
Testo originale: Una organización de Filadelfia acusa a 11 bares gays de discriminar a personas negras y trans