La coppia lesbica, editrice dello Stampatello riceve la benedizione di Francesco
Articolo di Andrea Giambartolomei pubblicato sul Fatto Quotidiano del 29 agosto 2015
Nessuna condanna, nessuna approvazione, ma una benedizione e l’apertura di un dialogo. Questo è il senso della lettera ricevuta giovedì da Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo, coppia milanese che ha fondato “Lo Stampatello”, casa editrice di libri per l’infanzia, alcuni dei quali sulle tematiche Lgbt, ma non solo.
“Non penso che voglia prendere posizione rispetto al contenuto dei libri – spiegava ieri mattina Francesca Pardi -. L’ho intesa come un’apertura al dialogo, ci ha dato rispetto”.
Un gesto comunque positivo per questa coppia che sta insieme venti anni, è sposata da due (con le nozze celebrate in Spagna) e cresce quattro figli. È per i loro piccoli, e anche gli altri figli di genitori omosessuali, che Pardi e Fiengo hanno cominciato a fare le editrici. “La nostra piccola casa editrice è nata per dare gli strumenti agli insegnanti, genitori e figli per capire e spiegare l’omosessualità. Poi è diventata un progetto più ampio”, dice Pardi. Molti libri riguardano altri tipi di diversità, perché “ci siamo accorti che lo sguardo che avevamo poteva essere utile in molte altri casi – aggiunge -. A noi stanno a cuore il benessere e la felicità dei bambini. Vogliamo proteggerli dalle aggressioni”.
Però gli attacchi arrivano. Finiscono però nel mirino di alcune associazioni cattoliche, soprattutto nella primavera scorsa quando il comitato “Difendiamo i nostri figli” organizza il Family Day del 20 giugno. Per questo il 19 giugno Pardi scrive la sua lettera e manda i libri editi da “Lo Stampatello”al Papa: “Vorrei tanto che le fermasse”, chiede riferendosi alle associazioni. I libri servono per chiarire una cosa: “Su una trentina di titoli solo sei o sette trattano temi Lgbt e non c’è traccia della cosiddetta ‘ideologia gender’”, dice al Fatto.
Il 9 luglio monsignor Peter Brian Wells scrive una risposta in nome di Jorge Mario Bergoglio e la lettera arriva nella cassetta della posta giovedì. Il messaggio è privato, ma Pardi spiega: “Ci augura una ‘sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni e della diffusione degli autentici valori umani e cristiani’ e poi manda una benedizione a noi, ai nostri parenti e ai nostri collaboratori una benedizione”.
Insomma, qualcosa di cui essere soddisfatti, anche se padre Ciro Benedettini, vicedirettore della Sala Stampa del Vaticano, precisa che la risposta era “semplice e pastorale” e non c’è “nessun avallo a comportamenti e insegnamenti non consoni al Vangelo”. La benedizione – chiarisce ancora – è rivolta alle persone, non agli insegnamenti “non in linea con la dottrina della Chiesa sulla teoria del gender”. Nessun problema per Pardi: “Mi sembra un gesto che è proprio l’esempio di come agire in maniera diversa, aprendosi al dialogo”.