A Verona io c’ero! Perchè ho marciato per i diritti, che sono anche i tuoi
Testimonianza di Pietro di GabrielForum
Non sono certo un tipo da barricate, lo ammetto. Flaino diceva che gli italiano vogliono la rivoluzione ma preferiscono fare le barricate con i mobili degli altri. Io non esco dalla media italica…
Ma quando si va davvero oltre, e a Verona, nel momento in cui tre ministri dell’attuale governo vanno al Congresso della Famiglia indetto da una sorta di internazionale nera, si è andati oltre, non si può non scendere in campo.
Ore 11.31 prendo il treno da Milano Lambrate a Verona Porta Nuova. Treno stracolmo di gente. Stretto coma una acciuga in una scatoletta, viaggio fra due suore della chiesa avventista del settimo giorno e un gruppetto di ragazzi gay giovanissimi, che prima della protesta leggono il libro di storia in previsione dell’interrogazione del lunedì successivo.
Tante donne… tantissime donne stanno viaggiando verso Verona. Questo convegno le ha allarmate e si muovono in massa verso la città veneta che ha patrocinato questo scellerato congresso.
Sudatissimo e già stanco arrivo a Verona. Finalmente.
La stazione è in tilt. La manifestazione partirà proprio dal piazzale antistante la stazione. Dall’altra parte del piazzale una chiesa piuttosto brutta sembra benedire i partecipanti. Code chilometriche ai bagni della stazione. Tantissime donne spazientite di non poter usare anche il bagno degli uomini…
Senza aver potuto pranzare entro nella bolga del piazzale. Il corteo organizzato da “Non una di meno” nomina Verona città transfemminista nel nome dei valori della parità di genere, apertura all’altro, tolleranza e solidarietà.
Bandiere di tanti colori si assommano: associazioni femministe, associazioni gay, sindacati… tutti insieme per difenderei i diritti di tutti.
Arrivano 140 pullman, i treni continuano a vomitare gente ed è un flusso ininterrotto di persone che raggiungono il piazzale.
Con un un’ora di ritardo il corteo parte. Sono circa le 15.30.
Il corteo è un fiume euforico di persone ed è impressionante. Per percorrerlo tutto serve un’ora. La stima finale della questura è di 50.000 persone.
Questo governo vuole la guerra sui diritti e la gente ha risposto, ha toccato le donne e i gay e loro sono scesi in campo per dire: “guai a voi!”
Ho preso parte ad un evento grande, più grande di quello che potevo immaginare.
Il corteo percorre allegramente la città di verona fra canti, risa, balli e ironia caustica sul congresso, sui ministri che partecipano e sulla pseudo-religione cristiana espressa in questo congresso.
C’è un sole caldissimo e l’energia che si diffonde è tanta e coinvolge anche i veronesi che dalla finestra salutano ed espongono cartelli di solidarietà.
Frastornato e felice arrivo alle 18.40 al punto di arrivo del corteo…
Consapevole di aver fatto il mio dovere mi siedo sfinito sul marciapiede mentre continuano ad arrivare associazioni con stendardi e bandiere.
Bevo, mi guardo intorno e sono soddisfatto. C’è chi sui diritti ha le antenne puntate e reagisce.
Un solo peccato… che gay e donne non abbiano sempre lottato insieme. Speriamo di saper lottare insieme di più in futuro, perchè chi tocca i diritti di qualcuno tocca prima o poi i diritti di tutti.
Spero che questo messaggio sia finalmente stato capito.