Al guado di Labboq. Il rifiuto dell’in-differenza: una nuova ermeneutica della sodomia
Riflessioni sull’Ebraico e il pensiero biblico di Giuseppe Messina*, quinta parte
Tutti conoscono la celebre professione di fede ebraica, lo Shemah Ysrael. Maimonide, il grande filosofo ebreo medioevale, ha commentato questa preghiera chiedendosi: Chi parla e a chi? Chi è Israele? E’ Giacobbe, l’uomo che ha combattuto al guado di Iabboq con l’angelo. Allo spuntar dell’alba, quest’ultimo gli disse: “Lasciami andare perché è spuntata l’aurora”. Giacobbe rispose: “Non ti lascerò andare se non mi avrai benedetto”. L’angelo gli domandò: “Come ti chiami?” Rispose: “Giacobbe”. Allora l’angelo riprese: “ Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!”.
Prima di morire, Giacobbe/Israele, ordinò ai suoi figli radunati intorno a lui di custodire il patrimonio religioso che ha loro tramandato. I figli gli rispondono: “Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno”. Questa preghiera può essere interpretata così: ciascuno ha la propria percezione del divino. Il mio Dio non è il tuo!
Noi abbiamo la nostra specifica maniera di vivere in funzione della comprensione che abbiamo di questo Dio infinito e trascendente. Non è un Dio altro, ma tu hai il tuo e noi il nostro. Non è un Dio unico, ma un Dio Uno: la sua vocazione è quella di essere provocazione per ciascuno di noi per fare ciò che riteniamo giusto.
* Giuseppe Messina è docente ordinario di filosofia e storia presso il Liceo Scientifico N. Copernico di Bologna e dal 12 marzo 2010 è presidente-fondatore dell’Associazione Amicizia Ebraico Cristiana (AEC) di Bologna, già membro dell’AEC della Romagna della Romagna. Scrive articoli sul Bollettino dell’associazione AEC di Firenze. Dal 2006 studia Ebraico biblico presso la Fraternità di Charles Foucauld di Ravenna con la maestra Maria Angela Baroncelli Molducci. Ha insegnato Ebraico biblico e Pensiero ebraico presso il Collegio San Luigi dei Padri Barnabiti di Bologna e presso il Centro Poggeschi dei Padri Gesuiti di Bologna.