Al Santuario di Caravaggio una chiesa in dialogo con i cattolici Lgbt e le loro famiglie
Riflessioni di Maurizio Mistrali de l’associazione cristiana La Tenda di Gionata
Domenica 17 novembre 2018 splendida giornata di sole, pianura lombarda , in lontananza il santuario di Caravaggio. All’arrivo ci accoglie la surreale immagine di camionette dei carabinieri per l’annunciata manifestazione contro il nostro incontro di integralisti cattolici e Forza Nuova. All’interno sorrisi cordialità un clima disteso sotto una scritta che cita San Paolo ai Filippesi: “fratelli rallegratevi nel signore , la vostra affabilità sia nota a tutti… e il Dio della pace sarà con voi …”. Un altro mondo!
È il “tavolo di dialogo” con le realtà LGBTpresenti in Lombardia promosso da “Cammini di Speranza Lombardia” in collaborazione con la Diocesi di Cremona che ospita l’incontro e che da anni è impegnata con il gruppo diocesano “Alle querce di Mamre” . È il secondo appuntamento, e quest’anno ha come titolo: “QUALE PRESENZA DEI GIOVANI LGBT NELLA CHIESA?” .
Si nota subito un clima accogliente ed inclusivo sottolineato dal benvenuto di don Antonio del gruppo “Alle querce di Mamre” che presenta l’ampio ed approfondito intervento di Don Pier Davide Guenzi che ha iniziato dal documento “Persona Humana” del 1975 per arrivare a riflettere sull’etica “della ricostruzione” di Papa Francesco. Difficile riassumere l’ampia, dotta esposizione di Don Pier Davide, sottolineo come, secondo me, la riflessione su tre parole chiave “accompagnamento, discernimento, integrazione” ha segnato non solo la conferenza, ma anche i momenti successivi che si sono sviluppati con domande e risposte e le testimonianze di Gioele sul recente sinodo, di Paolo sul “Progetto Giovani Cristiani” e di Aldo e Valeria due genitori.
Abbiamo bisogno di dialogo con i cattolici Lgbt e le loro famiglie. Questi momenti di incontro sono esperienze pratiche di accompagnamento tese all’attenzione di non riprodurre spazi di esclusione, e di ampliare spazi di inclusione. Mi è sembrato di vedere un esperienza di pastorale della misericordia in atto, un tentativo coraggioso di sperimentare un luogo di dialogo inclusivo e rispettoso.