Alla 3giorni di Albano ho visto una Chiesa che si fa davvero casa per tutti

Riflessioni di Lorenzo Gabriel Paoletti sulla 3giorni.Tanti linguaggi, un solo Vangelo de La Tenda di Gionata (Albano Laziale, 13-15 giugno 2025)
“Ogni volta che vengo alla Tre Giorni di Albano, qualcosa mi porto via.“
Quest’anno, anche se sono riuscito a partecipare solo per un giorno alla 3Giorni di Albano Laziale, sento di aver portato con me qualcosa di prezioso. Uso l’espressione “portare via” con delicatezza, perché quello che si vive in giornate così, in realtà, resta dentro. Non si prende: si riceve.
La parola che meglio descrive questa esperienza, per me, è accoglienza.
Accoglienza nei volti di tanti amici che non vedevo da tempo, nei sorrisi di chi sento spesso al telefono, e nei legami che si sono rinsaldati con chi mi ricordava dallo scorso anno. È stato sorprendente riconoscerci subito, come se il tempo non fosse passato.
In questa giornata mi sono sentito incluso, parte di qualcosa di grande. Ho ritrovato persone con cui pregavo alla compieta online tempo fa, ed è stato bello vedere che il legame spirituale può diventare anche fisico, concreto, reale.
Durante la presentazione, per me che ho avuto il dono di scrivere lettere a Papa Francesco più volte e di ricevere risposta, vedere la sua immagine proiettata e il ricordo di suor Geneviève, presente lì nel suo feretro, mi ha profondamente colpito. Così tanto che, una volta salito a Roma, ho sentito il bisogno di passare per Santa Maria Maggiore.
È stata una giornata di leggerezza, quella vera, che non provavo da tanto tempo. Ma anche una giornata di libertà e veritá. Vedere persone LGBT vivere il proprio coming out con serenità e fierezza, alla luce del sole, accanto a religiosi, religiose, operatori pastorali e consacrati laici… è stato emozionante.
Eravamo tutti lì: laici, consacrati, religiosi, operatori pastorali. Tutti. Come direbbe qualcuno: Todos, todos, todos.
Ed è proprio questo che mi ha toccato di più: vivere, anche solo per un giorno, una Chiesa che si fa davvero casa per tutti. Una Chiesa che ascolta, che abbraccia, che cammina accanto.
Ogni volta che vengo ad Albano Laziale, qualcosa mi porto via.
E anche stavolta, quel qualcosa si chiama Speranza.