
Articolo di Marie Billon tratto da
tetu.com del 23 novembre 2009, liberamente tradotto da
Erica
Una parte della Chiesa protestante accoglie senza ripensamenti gli omosessuali. Cerca perfino di far loro posto all’interno della liturgia. E’ la missione di un gruppo di riflessione incaricato di proporre nuovi riti di benedizione per quelli che lo desiderano.
Sabato 14 novembre, La Maison Verte (La Casa Verde, una fraternità protestante) ha organizzato un pomeriggio di conferenza/dibattito sulla benedizione delle coppie del medesimo sesso nei locali della diciottesima Circoscrizione di Parigi.
Sotto la presidenza del proprio Pastore, Stéphane Lavignotte, due membri del Gruppo di riflessione sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso erano stati invitati a far parte dei loro lavori accanto a due teologi. Una cinquantina di persone ha dunque assistito ad una conferenza teologica un po’ astratta. I due membri del gruppo hanno fatto commenti sulle coppie nella Bibbia e sul significato della benedizione nei testi biblici. Gli uditori che si aspettavano una riflessione pratica sul come e sul perché delle benedizioni hanno dovuto essere delusi.
Riti originali
Il “Gruppo protestante di riflessione teologica sulle benedizioni per le coppie del medesimo sesso” è composto da una decina di membri pastori, teologi, membri della Chiesa e aderenti alle associazioni LGBT. E’ stata messa in cantiere nell’ottobre del 2008 per iniziativa dei membri dell’associazione del Carrefour dei cristiani inclusivi.
La sua missione: riflettere su una benedizione delle coppie omosessuali che non contraddica il pensiero del Consiglio Luterano – riformato del 2004. Dopo una consultazione avvenuta nelle Parrocchie francesi, il Consiglio aveva dichiarato che” non è opportuno programmare un culto di benedizione che porterebbe confusione tra coppie eterosessuali e omosessuali.”
“Adesso si devono trovare le formule che rispettino questo pensiero”, spiega Stéphane Lavignotte. Tanto più che la Missione popolare evangelica (di cui fa parte la Casa Verde) ha autorizzato nel gennaio 2009 “i gesti liturgici di accoglienza e di preghiera per un progetto di coppia omosessuale”, a condizione che i parrocchiani di riferimento acconsentano e che ogni confusione sia strettamente evitata.
Domande limitate
“Le richieste di benedizione delle coppie omosessuali sono reali senza essere numerosissime”, spiega Stéphane Lavignotte. Lui stesso ha benedetto due coppi dello stesso sesso quest’anno.
Due uomini in gennaio, due donne in settembre. “Abbiamo utilizzato riti specifici, improntati a tradizioni antiche. Per esempio non c’è stato lo scambio di anelli.”
Il gruppo intende proporre modelli liturgici utilizzando cerimoniali “ che potrebbero, per esempio, essere appropriati ad ogni caso, le coppie LGBT non desiderano necessariamente una cerimonia simile a quella del matrimonio”. Si danno due anni per proporre un documento alle parrocchie.
I risultati da qui all’estate del 2010 quindi. “Le parrocchie allora saranno libere di seguire i modelli proposti, di trarne ispirazione, di inventarne altre o di rifiutarle”, conclude Stéphane Lavignotte.
Testo originale: À la recherche de nouveaux rites pour unir les couples homos