All’ombra delle Sue ali. La nostra fede di gay cattolici
Testimonianze di Alfred Pang e Art Dodson pubblicate sul sito dell’associazione LGBT cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 30 marzo 2019, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Nome: Alfred Pang. Si identifica come: gay cattolico
Ne ho di ragioni per abbandonare la Chiesa Cattolica. Il mio orientamento sessuale gay è ufficialmente definito come “intrinsecamente disordinato”; i sacerdoti omosessuali vengono additati come unici responsabili degli abusi sessuali.
A prescindere da quanto sono impegnato a servire la Chiesa, possono licenziarmi o non assumermi se sono sposato con un uomo. Mi viene continuamente ricordato che la mia sessualità mi rende inadatto ad essere pienamente cattolico, che in un certo senso sto ingannando la Chiesa, nonostante il mio desiderio di autenticità in Cristo.
Avrei dovuto abbandonare la Chiesa Cattolica, ma non l’ho fatto. Non posso però nemmeno dire di aver scelto di rimanere. Rimango cattolico non per l’Eucarestia, anche se continuo a credere nella presenza reale di Cristo in questo sacramento; direi piuttosto che rimango cattolico perché Dio mi ha chiamato con il battesimo. Dio mi chiama perché mi ama, perché vuole che io sia autenticamente me stesso e una presenza d’amore in Cristo per gli altri.
Ogni giorno rinnovo la mia promessa battesimale per rimanere vivo e vegliare nello Spirito, anche in mezzo ai veleni della Chiesa istituzionale, quell’ostilità verso le questioni del genere e della sessualità che intossica la vita delle persone LGBTQIA. Ma certo tutto questo non è facile.
Eppure, nei momenti di ansia, rabbia e disperazione, ho conosciuto anche il tocco gentile di Dio attraverso la cura amorevole della mia famiglia e dei miei amici. Quando il nostro cuore riesce a vivere con autenticità e integrità, allora lo Spirito di Dio non ci abbandona più; infatti lo Spirito di Dio sta trasformando la mia marginalità in un luogo sacro di profezia e testimonianza, solidale con Cristo.
Perché non ho lasciato la Chiesa Cattolica? Permettere a me stesso di trastullarmi con il pensiero di andarmene, paradossalmente mi aiuta molto a rimanere. Non me ne vado perché tocco con mano il mistero della vocazione divina a rimanere, anche se non riesco a comprenderlo del tutto, per quanto è profondo.
Il beato John Henry Newman ha scritto: “Dio mi ha creato per un servizio ben preciso; Dio mi ha affidato un’opera che non è stata affidata a nessun altro… Lo sa Dio cosa Dio ha in mente”.
La missione di Dio per la mia vita si disvela poco a poco, lo Spirito mi guiderà, sia che rimanga, sia che me ne vada, ma una cosa mi è chiara: io appartengo a Dio, il cui Spirito mi spinge, in Cristo, a dare frutto e a vivere coraggiosamente in un circolo d’amore sempre più vasto.
Nome: Art Dodson. Si identifica come: persona LGBT
Ho lottato molto per conciliare la mia fede cattolica con la mia sessualità, che è un dono divino. È difficile accettare il fatto che la Fede che ami non accetti te. C’è stato un periodo in cui ero amareggiato e ostile verso la Chiesa e Dio, volevo essere ateo. Poi un giorno, in Italia, durante una processione in onore della Presenza Reale, il Corpus Domini, il sacerdote benedisse la folla che stava in piazza con il Santissimo Sacramento; io mi sono genuflesso come tutti, e per alcuni secondi ho avvertito un amore e una pace enormi, assieme all’assoluta convinzione che Dio mi amava così com’ero. I miei dubbi vennero spazzati via come sabbia. La mia vita oggi è robustamente cattolica e sta, come canta l’inno, “all’ombra delle Sue ali”.
Testo originale: Why I Stay: The Mystery of God’s Call in the Shadow of God’s Wings