“Alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua” (Marco 2:1-12)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Ci vuol coraggio non solo a donare, ma anche a ricevere. Come Maria e Giuseppe rimasero turbati da quanto avvenne presso la grotta di Betlemme e dei doni che pastori e Magi portavano al loro Bambino, così ora il paralitico, immobilizzato dalla sua patologia, deve affidarsi agli amici, deve lasciar fare. Deve avere fede: ma questa fede lo pone davanti a Cristo in un rapporto di assoluta autenticità, che spalanca le porte alla guarigione. Questo coraggio di ricevere, infatti, non è posseduto dai farisei, che scelgono la strada della maldicenza invece di quella della gratitudine per l’amore donato al malato davanti ai propri occhi.
Dal Vangelo secondo Marco 2:1-12
Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – disse al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua». Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.