“Sodoma”, indagine sull’omosessualità nascosta in Vaticano
Articolo pubblicato sul sito del settimanale L’Obs (Francia) il 13 febbraio 2019, liberamente tradotto da Chiara Spasari
Non è una pubblicazione anticlericale, ma un’indagine su una «comunità omosessuale un po’ particolare», assicura al [settimanale francese] Point il giornalista e sociologo francese Frédéric Martel parlando del suo ultimo lavoro, Sodoma (Feltrinelli Editore, 2019, 560 pagine), in uscita il 21 febbraio. Nelle sue pagine, una «inchiesta esplosiva» sull’«onnipresenza dei prelati gay ai vertici della Chiesa», promette il settimanale, che pubblica in esclusiva due estratti del volume.
«Il Vaticano ha una comunità omosessuale fra le più numerose al mondo: dubito che anche nel Castro di San Francisco, emblematico quartiere gay, oggi più eterogeneo, ci siano così tanti omosessuali!» dichiara lo studioso dopo quattro anni di indagine sulla problematica, in Vaticano e in 30 Paesi. Lo scrittore ha intervistato quasi 1.500 persone, tra cui 41 cardinali, 52 vescovi e 45 nunzi apostolici, precisa Le Point: «In 630 pagine, il sociologo descrive quello che chiama ‘il segreto meglio custodito del Vaticano’: l’onnipresenza degli omosessuali ai vertici della Chiesa».
«L’omosessualità diventa la regola»
«Frédéric Martel si propone di far luce su un sistema, non una ‘lobby gay’, come spesso la si intende, ma quasi una normalità», spiega il settimanale. Secondo l’autore, «l’omosessualità dilaga via via che ci si avvicina al Sancta sanctorum: ci sono sempre più omosessuali via via che si sale nella gerarchia cattolica. Nel collegio cardinalizio e in Vaticano si completa la selezione preferenziale: l’omosessualità diventa la regola, l’eterosessualità l’eccezione».
Altra regola, che diventa sempre più evidente: «I prelati che tengono i discorsi più omofobi e conservatori sul piano dei costumi si rivelano essere, nel privato, omosessuali o omofili, non essendo altri che quei famosi ‘inflessibili’ ipocriti denunciati da Francesco», quello stesso papa che «moltiplicava gli attacchi appena velati ‘contro quei rigidi che conducono una doppia vita’».
Sotto questa lente gay, il giornalista «passa in rassegna i pontificati di Paolo IV, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI». Il papa polacco, «che ha aspramente condannato l’omosessualità e l’uso del preservativo, anche in piena epidemia di AIDS», è particolarmente bersagliato nel libro. I suoi stretti collaboratori sarebbero stati, malgrado il tono dei suoi discorsi, «prevalentemente gay, tra cui due eminenti cardinali, omofobi di facciata coinvolti in un traffico di prostituzione maschile».
Al contrario, «papa Francesco appare come l’eroe del libro, che da buon gesuita moltiplica le dichiarazioni ambigue sull’argomento, ma anche autore, nel 2013, di una frase storica: ‘Chi sono io per giudicare?’».
Testo originale: “Sodoma” : l’enquête sur “l’omniprésence des homosexuels au sommet de l’Église”