Ave Mary e la Madonna ribelle che dice SI
Riflessioni di Massimo Battaglio
Un amico youtuber, Alberto Camposs, alcuni mesi fa, ha pubblicato alcuni video in cui ha svolte delle bellissime riflessioni sulla figura di Maria.
E’ partito dal libro di Michela Murgia “Ave Mary / E la Chiesa inventò la donna” e ha lanciato alcuni messaggi, semplici, che calzano perfettamente in questi giorni intorno alla festa dell’Immacolata. Il centro del discorso è infatti il famoso SI’.
La cosa sorprendente è che Alberto non si dichiara credente ed è sempre molto critico sulla storia del cristianesimo. Eppure, le sue riflessioni sono senz’altro più attuali e utili di tante stupidaggini edulcorate che circolano in periodo natalizio, sia nel bene che nel male. Ne riportiamo il contenuto, che ha molto a che vedere con altri articoli da noi proposti in passato.
“L’educazione religiosa cattolica ha inciso molto sull’idea che tutti noi abbiamo delle donne. Il SI’ delle donne è indispensabile alla sopravvivenza del sistema patriarcae. Una falsa e strumentale rappresentazione della figura di Maria è stata usata dalla Chiesa per plasmare un archetipo femminile molto distorto, pretendendo di trovare fondamento sull’episodio dell’annunciazione.
Ma cerchiamo di guardare la storia dell’Annunciazione di Maria da un altro punto di vista ovvero proprio quello di Maria. Maria di Nazareth è una delle persone che ha subito il torto più grande in tutta questa colossae storia inventata dalla Chiesa. Trasformata in una icona passiva, docile, è finita per rappresentare un modello di donna per le cristiane.
Ma il SI’ di Maria, appunto, andrebbe studiato molto attentamente perché c’è una grande distanza dal modello patriarcale imposto dalla Chiesa. Immaginiamo Maria sedicenne nel contesto dell’epoca, ipoteticamente ancora viglia di un padre che aveva potestà su di lei, sicuramente legata a un promesso sposo. Immaginiamo questa ragaza ricevere una misteriosa visita sentendosi dire che presto avrà un figlio. Non riceve un ordine, attenzione, riceve una richiesta.
Se guardaiamo alle storie raccontate dalla Bibbia, il Signore annuncia, per esempio ad Abramo, che arvà un figlio. [Ma non lo annucia] alla sua sposa Sara. A Zaccaria e non a Elisabetta viene annunciata la gravidanza in tarda età di Elisabetta. Invece, questo misterioso visitatore non segue le regole. E’ anticonformista. Evita tutti i passaggi del sistema tribale giudaico, per rivogersi a Maria, a questa fanciulla, e la rende soggetto protagonista della scelta che più la riguarda.
L’angelo del Signore è anticonformista ma Maria, di certo, non ha la sua stessa autonomia. Una fanciulla per bene, davanti a una proposta di questo tipo, una proopsta sconcertante, di rimanere incinta senza conoscere un uomo, avrebbe rifiutato chiedendo più tempo per scegliere. O avrebbe parlato con suo padre, con una persona più anziana, con lo sposo. Maria invece si guarda molto bene dal fare tutto questo. Ed è qui che Maria batte l’angelo col suo anticonformismo.
Maria si permette spazi di trattativa. Non accetta subito, chiede specificazioni, chiede: “com’è possibile?”. L’angelo spiega con pazienza e Maria accetta con il famoso “Sì, sia fatto di me secondo la tua parola”.
Tralasciando il misticismo, questo argomento che riguarda la gravidanza di Maria, forse meriterebbe un video a parte. Dal punto di vista storico, probabilmente, Maria era un’adultera. Aveva avuto un rapporto con un’altra persona ed era rimasta incinta. Abbiamo anche alcuni scrittori dell’epoca, ebraici e greci, che sostenevano che Gesù fosse il figlio di un legionario chiamato Pantera, il quale avrebbe appunto avuto un rapporto con Maria.
Ma torniamo al SI’ di Maria. [Esso] risuonava come una condanna, a quei tempi. Una gravidanza non giustificata, prima di andare a vivere con lo sposo, significava lapidazione. Persino la più sciocca delle ragazze sarebbe andata a questo punto dallo sposo o dal padre a confidarsi. Maria invece se ne va per tre mesi dalla cugina Elisabetta, l’unica che si accorgerà che è incinta.
Quando torna a casa, Giuseppe, ovviamente, se ne accorge. E solo il buon cuore dell’uomo e un sogno premonitore lo convincono a non condannarla. Giuseppe, da quel momento, diventa uno dei più grandi protettori della donna e del suo bambino. Ma in tutto questo, Maria ha sempre fatto quello che ha voluto, nei tempi e nei modi che ha deciso lei, costringendo tutti a dire di sì. Se vogliamo fare un collegamento, è in questo senso che Dio “ha rovesciato i troni”, ha destabilizzato la situazione patriarcale fra uomo e donna, facendo, di una ragazza giovane, la massima complice della Salvezza umana.
Il nome di Maria sarà conosciuto da moltissimi e [sarà conosciuto] soprattutto il suo SI’, che è un SI’ più di ribellione che di sottomissione. Con una simile madre, non c’è da stupirsi che Cristo, per tutta la sua vita pubblica, abbia usato alle donne un’attenzione sempre molto anticonformista rispetto al contesto in cui ha vissuto.
Non c’è niente come le Scritture, capace di rivelare quanto sia falsa l’idea che tutti vogliono darci di Maria come donna docile, mansueta e sottomessa, che poi sarebbe dovuta diventare uno stampino per tutte le donne per bene.
Si vede bene anche in altri contesti, come la rimozione di certe parabole, il processo mistificatore che ha spinto la Chiesa a trasformare Maria da ragazza libera e coraggiosa a donna pia, umile e muta. Nella Bibbia sono decine le immagini femminili che sono state deliberatamente ignorate nei processi di costruzione dell’immaginario cristiano. Questa mutilazione simbolica ha privato le donne di una rappresentazione. Le ha private del diritto di riconoscersi nell’immagine di Dio.
Dopo questa bellissima storia tiriamo alcune somme. Resta difficile, per molte donne, abbattere il condizionamento di decine di anni di educazione al consenso. L’uomo è sempre stato incoraggiato per generazioni a crearsi il carattere. Alle bambine invece si insegnava sempre l’obbedienza, a soddirede, a essere compiacenti. Si inculcava l’idea che il no fosse scortese e che il rifiuto fosse superbia o presunzione.
Le donne sono cresciute credendo di essere una specie consenziente. Ma questa convinzione ha finito anche per radicarsi negli uomini stessi. Per molti, se una donna dice sì intende dire “forse” e, se dice “forse”, intende “sì”.
Maria, per il cristianesimo, è la donna del SI’. La risposta affermativa di questa donna rappresenta il Big Bang, il riscatto al no di Eva, la madre del Salvatore. Chi meglio di una donna si poteva prestare a insegnare a tutte le altre donne come comportarsi? Il SI’ supremamente libero di Maria, quando l’angelo le svela la notizia, è stato presentato con la sublimazione spirituale di tutti i SI’ delle donne credenti. E non importa che questi SI’ siano assai meno liberi. Il SI’ per sposarsi, il SI’ ai rapporti sessuali anche non voluti, il SI’ alle gravidanze, tutte e comunque a prescindere, il SI’ all’obbedienza spirituale del prete e a quella familiare con fratelli e figura maschili.
Attraverso la distorta rappresentazione del SI’, la Chiesa ha dato a intendere che il dissenso femminile, il contrasto con l’uomo, la libertà di definirsi da qualsiasi altra cosa non affermativa, fosse in contraddizione col progetto più alto di salvezza, il progetto che Dio aveva per il mondo”.
Eppure, come Alberto ha ben dimostrato, il SI’ di Maria voleva dire tutta un’altra cosa.