Bagnasco all’attacco: nozze gay umiliano la famiglia
Articolo del 16 aprile 2013 pubblicato su gay.it
Pur senza norminarlo, il presidente della Cei interviene sul disegno di legge francese che introduce le nozze gay, accusate di umiliare e indebolire la famiglia tradizionale. Il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, a margine di una messa celebrata nello stabilimento di Fincantieri è intervenuto sul disegno di legge francese che introduce le nozze gay. Pur senza norminarlo, il cardinale ha detto che l’istituto della famiglia «deve essere difeso e promosso da qualunque umiliazione culturale e da qualunque indebolimento strutturale e giuridico che vediamo in altre Nazioni, e da cui l’Italia di per sé non è immune».
Facendo riferimento alla “accelerazione” del Parlamento francese sul tema dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, Bagnasco ha aggiunto: «la famiglia deve essere difesa da qualunque umiliazione culturale e da qualunque indebolimento strutturale e giuridico».
«La famiglia – ha proseguito – si è rivelata lo zoccolo portante della società anche a livello economico, e se l’Italia ha retto fino ad oggi è innanzitutto grazie alle famiglie che si sono strette in se stesse, non per chiudersi in forme egoistiche, ma per mettere insieme le piccole o grandi risorse che avevano ma che non sono infinite». «Questo – ha concluso – è sotto gli occhi di tutti».
«Le parole del cardinale – dice Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay – definiscono perfettamente la condizione delle famiglie gay e lesbiche, umiliate da un paese che non consente loro l’accesso al matrimonio ed escluse dalla debolezza del nostro ordinamento legislativo, decisamente arretrato rispetto a quelli della maggioranza dei paesi d’Europa. L’ottenimento di più dignità sociale per ogni famiglia è il traguardo di democrazia al quale aspirano le famiglie composte da gay e lesbiche».
«È penoso che si parli di umiliazione delle famiglie se si estendono i diritti alle coppie gay – replica invece il presidente di Gaynet, Franco Grillini -, diritti che non tolgono nulla alle famiglie tradizionali. È vero esattamente il contrario di ciò che dice Bagnasco: l’estensione dei diritti a tutte le famiglie e anche alle coppie omosessuali rappresenta un potente fattore di coesione sociale ed un bene per tutta la società».