Basta confusioni e fraintendimenti legati al transgenderismo!
Riflessioni di Roberta Rosin e Chiara Dalle Luche, autrici di “Sconvolti. Viaggio nella realtà transgender” (Alpes Italia, 2017, 110 pagine)
La prima cosa che ci sentiamo di scrivere è grazie. Grazie perché parlare del nostro libro, capirne il senso non è così scontato. “Sconvolti. Viaggio nella realtà transgender”, nasce da noi, Roberta Rosin e Chiara dalle Luche da anni impegnate sui temi legati all’Identità di Genere. Entrambe, sia Chiara, vicepresidente del Consultorio Transgenere di Torre del Lago (Lucca) che Roberta padovana, docente della Scuola europea di Psicologia Funzionale, non potevamo più tollerare confusioni e fraintendimenti legati al transgenderismo.
Oltre a questo, vivere il contatto terapeutico con persone in transizione ha dato la spinta per offrire un testo che narra non solo due storie cliniche, quelle di Andrea e di Sara, ma cerca di chiarire il percorso di transizione così come definito dall’ONIG (Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere, di cui entrambe siamo socie), oltre a definire alcuni concetti epistemologici del Neo-Funzionalismo, modello a cui, come psicoterapeute, facciamo riferimento. Chiarire per sommi capi cosa “facciamo” nei nostri studi diventa necessario. Il Neo-Funzionalismo, il cui fondatore è Luciano Rispoli, è un’area di pensiero in cui la persona è intesa come Sé, ovvero un sistema organico ed organizzato e non può prescindere dall’essere considerata su tutti i piani e livelli di Funzionamento che la determinano e la definiscono. Nelle persone che si approcciano ad un percorso di transizione e quindi di passaggio da un genere all’altro, il corpo e la sua esibizione nel mondo, acquistano un valore potente.
Uno dei primi desideri che queste persone aprono è cambiare aspetto; ciò si traduce in un involucro che non riconoscendo come proprio, diventa ingombrante, disgustoso e principalmente non riconosciuto. Oltre alla comprensione ad ampio raggio delle problematiche che le persone transgender ci portano, il lavoro con Tecniche Funzionali specifiche e precise, offre un’attraversamento di quelle che il Neo-Funzionalismo definisce Esperienze di Base del Sé, che il tempo, il percorso di vita ha logorato o a volte lacerato. Aiutare a recuperare una respirazione diaframmatica e non toracica, tenere in braccio queste persone, affinchè sentano che si possono affidare totalmente, accarezzare le cicatrici profonde e visibili delle operazioni chirurgiche, in primis la mastectomia, per gli MtF, non è poca cosa.
Quelle ferite, segni di una storia e una vita da dimenticare, hanno diritto di essere lenite. Il Contatto, infatti è una delle Esperienze di Base su cui spesso lavoriamo per il ripristino non solo psichico ma anche corporeo e fisiologico di una Interezza. Sappiamo tutti, quanto le carezze risanino e ci rimandino ad una pieno senso di noi, percependoci anche sul piano corporeo interi e integrati. Il concetto di salute non si risolve attraverso “due chiacchiere” e una cura ormonale, ciò che ha da essere ripristinato è un senso di Sé pieno e vitale, dove l’espansione della propria Consistenza e del Valore di Sé approdano ad una integrazione psichica, fisica, emotiva, dove tutti i Sistemi Integrati, come afferma Rispoli, collaborano per una piena realizzazione.
Parlare quindi di Neo-Funzionalismo significa parlare dell’intero, della necessità di un lavoro psicoterapeutico dove anche i clinici si “mettono in gioco”, utilizzando come Sé ausiliario se stessi, seguendo un Progetto Terapeutico che comunque sia, vede come obiettivo, certo il benessere di Andrea e Sara, ma vuole andare ben oltre la loro transizione, riconoscendo a pieno titolo il diritto di persona.