“Ha fatto bene ogni cosa” (Marco 7:31-37)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
“Ha fatto bene ogni cosa”: le parole che la gente riferisce a Gesù, alludendo ai miracoli di guarigione appena compiuti, sono il manifesto della vita di Gesù, ma non perché ogni sua azione sia riuscita o abbia avuto successo, ma perché ogni sua azione discende dalla volontà del Padre – notiamo infatti che, anche in questo episodio, Gesù alza gli occhi al cielo prima di compiere i segni della sua potenza – e dalla volontà di essere fecondo nella redenzione, unendosi umilmente e nel silenzio alla divinità che, per volontà del Padre, si incarna nel suo volto, nel suo cuore, nelle sue mani.
Dal Vangelo secondo Marco 7:31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.