Biologia e omogenitorialità
Articolo di Laurent Alexandre in “Le Monde – Science et techno” (Francia) del 27 ottobre 2012, tradotto da www.finesettimana.org
Quali limiti per gli omosessuali francesi? Il dibattito è molto vivace. In pochi decenni, hanno acquisito riconoscimento e protezione; rivendicano oggi diversi cambiamenti a livello legislativo in nome dell’uguaglianza: matrimonio, diritto all’adozione, accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e ricorso alla gestazione per conto d’altri. Il presidente, François Hollande, ha promesso il diritto al matrimonio e all’adozione per queste coppie. Verrà dato un domani agli omosessuali il diritto di riprodursi?
Per ora, i gay francesi vanno negli Stati Uniti o in Asia, dove è organizzato un vero mercato della fecondazione in vitro e della gestazione per conto d’altri. Acquistano in internet un ovulo su misura e affittano un utero per nove mesi. Le caratteristiche fisiche delle donne implicate nonché il loro quoziente intellettuale sono particolarmente ben documentati in quei siti.
I felici genitori tornano con un neonato e le autorità chiudono gli occhi. Hanno solo alcuni problemi amministrativi per la trascrizione dello stato civile del bambino nel diritto francese.
Tuttavia, il bambino è il frutto biologico di uno solo dei due genitori, il che è fonte di frustrazione per l’altro: le lesbiche utilizzano lo sperma di un terzo e l’ovulo e l’utero di una delle due “coniugi”; i gay si servono dello sperma di uno dei due maschi e dell’ovulo di una donna che può essere la stessa della gestazione, ma non obbligatoriamente.
Queste evoluzioni di società sono contestate da certi psicologi, in particolare perché l’adozione da parte di omosessuali rischia di provocare problemi psicologici ai bambini a cui si impone una filiazione impossibile. “Una coppia omosessuale non sarà mai credibile come ‘generatrice’”, ha recentemente affermato il dottor Pierre Lévy-Soussan su Le Point.
Tuttavia, quella che oggi sembra un’affermazione di buon senso diventerà biologicamente falsa. La tecnologia permetterà agli omosessuali di avere dei figli biologici portatori dei geni dei due genitori, come le coppie eterosessuali. La tecnica delle cellule staminali IPS (pluripotenti indotte) – il cui inventore giapponese Shinya Yamanaka ha ricevuto il premio Nobel 2012 per la medicina – permette di fabbricare degli spermatozoi e degli ovuli a partire da fibroblasti, cellule che si trovano sotto la pelle. È già possibile fabbricare un topolino a partire da due padri.
Il passaggio di queste tecniche alla specie umana è solo questione di tempo, e le associazioni omosessuali militeranno affinché questo termine sia breve. Inoltre, grazie alle cellule staminali IPS, uno stesso individuo potrà produrre sia ovuli che spermatozoi. Il solo limite, per il momento, è che il figlio di una coppia di omosessuali potrà solo essere una figlia.
Tra qualche decennio, le coppie di uomini potranno inoltre beneficiare dell’utero artificiale. Il biologo e filosofo Henri Atlan – grande specialista in argomento – difende l’idea che non c’è differenza fondamentale tra un’incubatrice per prematuri e l’utero artificiale.
Sembra davvero molto lontano il tempo in cui Jeannette Vermeersch-Thorez, grande dirigente del Partito comunista francese, dichiarava a proposito della pillola contraccettiva: “Quando mai le donne lavoratrici reclamerebbero il diritto di accedere ai vizi della borghesia? Mai!”
L’esperienza mostra che la velocità dello spostamento dal “proibito” al “tollerato”, poi al “permesso” o addirittura all’ “obbligatorio”, dipende essenzialmente dal ritmo delle scoperte scientifiche, indipendentemente dai problemi etici sollevati.