Sono un cristiano transgender. Qual è il mio peccato?
Articolo di H. Adam Ackley tratto dall’Huffington Post (Stati Uniti), del 10 febbraio 2013, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
Recentemente sono stato informato che mi è stato chiesto di lasciare la mia cattedra all’università, che ho tenuto per quindici anni, per “aver violato i valori cristiani”, in quanto professore di teologia cristiana e pastore transgender.
Sto cercando di capire quali valori cristiani io abbia violato e ho cercato una guida sui valori cristiani e su come evitare di violarli negli insegnamenti stessi di Gesù come si trovano nel vangelo di Matteo, il mio preferito tra i quattro vangeli, in cui si citano le Sue parole “Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere in peccato, tagliali e gettali via da te; meglio è per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.
Se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco” (Matteo 18:8-9).
In altre parole, Gesù ha insegnato che se il nostro corpo ci fa inciampare e spezza la nostra comunanza con Dio e il prossimo, è meglio per noi alterare il corpo che vivere nel peccato, che il teologo Paul Tillich ha definito come “alienazione” da noi stessi, dagli altri e da Dio.
Anche se io non l’ho fatto con le mie mani e secondo gli standard di Gesù, alterare il corpo per vivere con maggiore autenticità e integrità e non una falsa vita che presenta un falso sé NON è una violazione dei valori cristiani.
Gesù poi chiede “Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico che egli si rallegra più per questa che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro che è nei cieli vuole che neppure uno di questi piccoli perisca” (Matteo 18:12-14).
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, l’FBI e il Dipartimento di Giustizia ci dicono che il 47% di tutte le persone transgender tentano di togliersi la vita e che il tasso di omicidio delle persone transgender è più alto di quello di tutti gli altri gruppi a rischio messi assieme, ma Gesù insegna che NON è la volontà di Dio che uno qualsiasi dei Suoi figli perisca.
Gesù insegna anche che l’1%, in questo caso le persone transgender opposte al 99% di persone che si conformano al loro genere (cisgender), non deve essere lasciato fuori o escluso dal gregge di Dio ma che il nostro Pastore va a cercarlo e gioisce nel vederlo riunito al gregge. Cercare di guarire la divisione che si produce nel Corpo di Cristo a causa dell’identità di genere NON è una violazione dei valori cristiani.
Allora COSA viola i “valori cristiani”? Esaminiamo l’insegnamento di Gesù su come le relazioni e le comunità cristiane devono affrontare i conflitti (Matteo 18:15-19): “Se tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello”.
Se io ho violato i valori cristiani semplicemente in quanto persona transgender che non ha ancora avviato le procedure mediche e legali, sto ancora aspettando l’individuo che mi dirà in privato qual è il mio peccato, così che lo possa ascoltare e riunirmi alla mia famiglia cristiana. Forse c’è stato qualche fraintendimento, nel qual caso la successiva istruzione di Gesù può fare al caso nostro. “Ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora… due o tre testimoni”.
Sto ancora aspettando un piccolo gruppo di due o tre fratelli o sorelle cristiani che mi dica qual è il mio peccato. Forse ho frainteso un tentativo in questo senso?
Leggiamo la terza istruzione di Gesù: “Se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa”. Se siamo a questo punto, allora si deve dare un nome al mio peccato e discutere all’interno della nostra comunità cristiana, sempre con l’obiettivo di restaurare la comunanza e riaccogliere il fratello.
In qualche modo però, dato che non è stata seguita nessuna di queste istruzioni dirette di Gesù, pare che siamo al quarto e ultimo livello: “se rifiuta d’ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano”. Ecco cosa sono, una persona cacciata dalla comunanza come se avessi rotto in maniera irreparabile con la mia comunità e fossi un peccatore incallito.
Ma ho rifiutato di ascoltare la Chiesa? Ho rifiutato di ascoltare un gruppo di due o tre? Ho rifiutato di ascoltare anche uno venuto da me in privato? Qual è il mio peccato? Coloro che deliberatamente ignorano gli insegnamenti di Gesù per distruggere la comunità cristiana senza nemmeno parlare direttamente per aiutare qualcuno a vedere quanto si sia alienato da se stesso, dagli altri e da Dio (il peccato) sono coloro che violano i valori cristiani.
Eppure siamo chiamati al perdono anche quando veniamo trattati così. L’apostolo Pietro seguì questo insegnamento chiedendo quante volte dovesse perdonare chi peccava contro di lui, e Gesù rispose “fino a settanta volte sette”, ovvero che il perdono non dovrebbe praticamente avere limiti (Matteo 18:21-22). Gesù illustrò questo comando con la parabola del servo che non condonò, un uomo a cui il re aveva compassionevolmente condonato un grosso debito che questi non poteva pagare.
Ricevuto il condono, costui immediatamente richiese il pagamento di debiti molto minori da parte di altri servi, picchiando e imprigionando uno di essi, che non poteva pagarlo subito. Quando il re scoprì cosa aveva fatto il suo debitore, chiese “non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?” (Matteo 18:23-35).
Attraverso la grazia senza limiti di Dio possiamo vivere nel magistero di Gesù per accogliere la Sua presenza tra di noi attraverso la pratica della riconciliazione e del perdono: “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18:20).
Testo originale: Violating ‘Christian Values?’ What Did Jesus Say?