C’era una volta Zaccheo… in cammino tra gli ulivi della Puglia
Riflessioni di Fabio Trimigno del gruppo Zaccheo, cristiani lgbt+ di Puglia
C’era una volta una ragazza e un ragazzo che andavano in giro per il Gargano. Attraversavano strade di campagna con una decappottabile a tutta velocità, tra gli ulivi secolari e il sole che spaccava le pietre, tra i fichi d’india e i cinghiali, e tra una chiesa e l’altra portavano la loro testimonianza di cristiani. Tutti li scambiavano per una coppia un po’ fuori di testa.
Lui bruno, eclettico artista, spesso eccessivamente colorato fino alla nausea, con barba e ciuffo così alto da sembrare un gallo superbo, un agrodolce Remì che portava dietro le sue spalle un violino anziché un’arpa, e dovunque si fermava suonava, pregava e animava.
Lei bionda, sempre raggiante, spavalda col tacco a spillo e minigonna, e una falcata di gamba che quando camminava tra i banchi di chiesa, ogni uomo si voltava per assaporarla con gli occhi sfiorando il peccato subito dopo aver preso la comunione. Lui figlio di una famiglia d’onore, lei figlia di una famiglia di stampo mafioso: quando dici che Dio li fa e poi li accoppia. Eppure quella coppia non era una coppia.
Lui un giovane omosessuale cacciato di casa e non accettato dalla sua famiglia; lei una giovane omosessuale imbrigliata nelle maglie della sua famiglia e alla ricerca di sè stessa. A lui piacevano gli uomini, a lei le donne. Ma cosa avevano in comune questi due colorati personaggi? CRISTO
Questo accadeva nel Gargano, dodici anni fa, quando questi due colorati personaggi stavano a prendersi gli schiaffi del “ma chi vu fe feij?” dalla comunità lgbt+ locale, e i calci del “voi siete intrinsecamente disordinati” dalla comunità cristiana del territorio.
Entrambi decisero il silenzio. Entrambi decisero che le loro strade dovevano dividersi. Entrambi erano certi che si sarebbero ritrovati un giorno sempre per quell’unica persona in comune: CRISTO.
Sono passati dodici anni e ieri a San Severo, nella chiesa di S. Giuseppe Artigiano si è celebrata “La Festa di Chi si vuole bene”, con una messa nella memoria di San Valentino, il santo degli innamorati e di tutti coloro che si vogliono bene, perché l’amore e l’amicizia vengono sempre e solo da Dio poiché Lui ne è l’unica fonte.
E in quella chiesa un sacerdote, folle dell’amore per le creature di Dio, ha riabbracciato quella strana coppia che dodici anni prima girava il Gargano assieme a lui.
Zaccheo Puglia – il cammino di cristiani lgbt+ nato nel dicembre del 2019 – ad oggi conta circa 30 cristiani, divisi in tre nodi territoriali (nord, centro, sud). La favola di dodici anni fa è diventata una realtà viva che vuole fare rete ed essere in contatto con i cristiani omosessuali della Puglia (e di tutto il panorama nazionale), che desidera dare testimonianza di fede cristiana soprattutto lì dove si vive e ci si sente essere chiamati dal Signore stesso, dove ci si sente famiglia e nonostante le diversità ci si sente uniti in solo corpo nella logica della Trinità che opera – seppure in tre persone diverse – in una unicità.
Grazie a tutti i sacerdoti che abbiamo incontrato nella nostra vita.
Mani che innalzano il Vangelo, e poi ancora mani che depongono il Bambinello nella culla a Natale.
Mani baciate da incenso, e poi ancora mani che trasudano di olio.
Mani che sgranano rosari, e poi ancora mani che sfogliano il breviario.
Mani che ti offrono l’eucarestia, e poi ancora mani baciate che sanno di sale.
Mani che ti danno uno schiaffo, e poi ancora mani che ti sfiorano il capo e ti benedicono.
A questo siamo chiamati: a benedirci gli uni gli altri come Lui ci ha benedetti.
> Scopri il cammino del gruppo Zaccheo, cristiani lgbt+ di Puglia: nel Web, su Istagram e Facebook