Chi è Mariann Edgar Budde, la vescova che ha chiesto a Trump di “avere misericordia”?
Articolo di Graig Graziosi, pubblicato sul The Independent (Regno Unito) il 22 gennaio 2025. Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata.
La vescova Budde che ha presieduto il National Prayer Service (Servizio Nazionale di Preghiera) di martedì per la nomina di Donald Trump, nella National Cathedral (Cattedrale Nazionale) di Washington, DC, ha ribadito al Presidente presente in prima fila, di avere misericordia verso i giovani LGBTQ+ e di voler comprendere che non tutti i migranti sono criminali, sottolineando che molti temono le sue possibili azioni nei loro confronti.
Mariann Budde, 65 anni, è la vescova episcopaliana che ha affrontato Trump durante il National Prayer Service (Servizio Nazionale di Preghiera). Trump e il vicepresidente JD Vance erano presenti come parte della loro prima giornata ufficiale alla Casa Bianca (White House).
In un contesto in cui le questioni LGBTQ+ sono spesso trattate negativamente durante eventi legati a Trump, Budde ha affermato con forza una prospettiva diversa.
“Ci sono figli gay, lesbiche e transgender in famiglie democratiche, repubblicane e indipendenti, alcuni dei quali temono per la loro vita,” ha ribadito. “Milioni hanno riposto la loro fiducia in lei. In nome del nostro Dio, le chiedo di avere misericordia verso le persone nel nostro Paese che ora vivono nella paura.”
Uno dei primi atti di Trump lunedì è stato emettere un ordine esecutivo che dichiarava l’esistenza di soli due generi.
Budde ha inoltre invitato il presidente a riconsiderare il modo in cui tratta e parla dei migranti negli Stati Uniti.
“Potrebbero non essere cittadini o non avere la documentazione necessaria, ma la stragrande maggioranza dei migranti non sono criminali,” ha affermato.
Trump ha dichiarato un’emergenza nazionale al confine per poter limitare gli attraversamenti, e ha chiarito durante la sua campagna di voler proseguire con le deportazioni di massa. La sua proposta più audace e incostituzionale finora è stata un ordine per abolire il diritto di cittadinanza per nascita negli Stati Uniti, un diritto protetto dalla Costituzione americana (U.S. Constitution).
Almeno 22 stati americani e un gruppo di donne incinte hanno già citato in giudizio l’amministrazione Trump per il suo piano di porre fine alla cittadinanza per nascita.
Interpellato in seguito dai giornalisti sul servizio religioso, Trump è apparso annoiato, suggerendo che non fosse stato abbastanza coinvolgente per i suoi gusti.
(…) I commenti della vescova Budde non sono stati sorprendenti; è stata sempre critica nei confronti dii Trump sin dal suo primo mandato come presidente, descrivendo le sue opinioni e i suoi comportamenti come totalmente opposti a quelli di Gesù.
(..) Tuttavia, dopo la vittoria di Trump nel 2024, Budde ha ritenuto che il suo ritorno al potere dovesse essere affrontato.
Nel corso di un suo intervento nella sua diocesi a Washington, DC, Budde ha ribadito ai credenti di ricordare la “dignità” di tutte le persone, non solo di coloro che condividono le stesse ideologie politiche, osservando che la retorica politica odierna può rendere tale compito difficile.
“Sono grata per il messaggio costante di quelle preghiere: che, indipendentemente dall’affiliazione politica e dalle opinioni fortemente radicate, ci spingono a essere uniti nel nostro impegno a seguire Gesù nella via dell’amore,” ha ribadito. “Un amore che ci chiama a cercare e servire Cristo in tutte le persone e a sostenere la dignità di ogni essere umano — un compito arduo in qualsiasi momento, ma ancora di più in una stagione di retorica politica accesa e divisiva.”
Ha infine affermato che la vittoria di Trump segna un “cambiamento drammatico di potere” che sarà celebrato da alcuni e spaventerà altri, ma ha concluso con una nota di speranza, ribadendo che questo cambiamento apre nuove possibilità per le persone di crescere e di dimostrare il loro coraggio.
Testo originale: Who is Mariann Edgar Budde, the bishop who asked Trump to ‘have mercy’?