Chi siamo noi lesbiche e gay cristiani
Testo tratto da XL de La Repubblica del 6 giugno 2011
L’undici giugno è il momento culmine del Roma EuroPride 2011 e a concludere la manifestazione sarà un concerto di Lady Gaga.
In questi giorni tante diversità hanno convissuto nel Pride Park di Piazza Vittorio a Roma. E tra loro i gay cristiani di Nuova Proposta. L’associazione esiste da vent’anni ma solo in questo 2011 le sue iniziative sono state inserite nel programma ufficiale del Pride.
La loro stessa esistenza ha provocato qualche commento seccato sul nostro Facebook. Forse proprio per questo è bene conoscerli meglio. Gli abbiamo dato la possibilità di raccontarsi, come ritenevano più utile.
Riflessioni di Andrea Rubera di Nuova Proposta Roma
Oggi sei giugno, siamo al sesto giornodi Euro Pride ed è un momento molto importante per noi omosessuali cristiani. Ieri è arrivato a Roma John McNeill, ex-gesuita, teologo della liberazione delle persone omosessuali. John è una persona fondamentale, credo, per ogni omosessuale cristiano…
I suoi libri, tra cui, Scommettere su Dio o La Chiesa e gli omosessuali, oramai purtroppo fuori catalogo, sono stati tra le pietre miliari per il percorso di auto-accettazione di tutti noi, percorso che ci ha condotto a riappropriarci di un’immagine di Dio come Padre Misericordioso e a poter pensare di avere diritto a un progetto di vita pieno, come ogni altra persona.
Abbiamo invitato John perché stasera al Pride Park avrà luogo l’anteprima mondiale del film Taking a Chance on God, che ripercorre la sua vita dagli inizi all’appoggio al movimento di liberazione delle persone glbt, dalla condanna della Gerarchia Cattolica all’ allontanamento dal sacerdozio.
Ora John ha 85 anni ed è sulla sedia a rotelle ma nonostante questo sarà qui a Roma, per testimoniare ancora una volta la sua vicinanza a tutti noi e a rinnovare il suo invito a “Scommettere su Dio”, nonostante tutto, nonostante tutti.
In questi giorni pensiamo di raccontarci anche attraverso delle testimonianze: quelle che abbiamo fatto a piazza Navona, all’aperto, per la veglia di preghiera in ricordo delle vittime dell’omofobia.
Un Padre Nostro particolare, in cui ogni ogni versetto apre la cifra del racconto autobiografico, della narrazione intima, del cuore svelato.
“Padre nostro…”. Le parole di Natascia di Nuova Proposta
“Signore sono qui con i miei fratelli e sorelle omosessuali questa sera sotto il cielo di Roma. So che tu sei il Padre di tutti, e che ognuno ami come fosse un tuo figlio unico e prediletto.
Spesso noi omosessuali ci riteniamo figli di serie B, non ci sentiamo degni di essere chiamati tuoi figli… Perché? Forse perché sentiamo ripetere fin da quando siamo piccoli che essere omosessuali è sbagliato, che non è normale, che si deve e si può guarire, Ci sentiamo dire che forse è solo un momento, forse è meglio parlarne con uno psicologo…
Questo provoca in noi l’idea di doverci sbarazzare da questa diversità, di dover essere diversi da quello che ci viene naturale fin dalla tenera età.
Succede allora che nel periodo dell’adolescenza, quando per la prima volta proviamo degli affetti, delle attrazioni verso persone del nostro stesso sesso, si forma in noi un grumo di paura, di estraneità verso noi stessi, talvolta anche di vero odio verso noi, perchè ci sentiamo nati sbagliati, sporchi, pervertiti.
Pensiamo sia giusto nascondere a tutti quelli che siamo veramente, che sia meglio non dire, non esporsi, dissimulare, mentire, fare finta di niente, sperando un giorno di svegliarci eterosessuali e aver solo creduto a un brutto incubo.
Accade così che teniamo dentro, come un segreto maledetto, questa parte di noi e la temiamo, la consideriamo nemica, perchè ci impedisce di essere come gli altri, ci impedisce di sentirci normali….
Questo odio si chiama omofobia interiorizzata ed è la sedimentazione delle tante parole di scherno e dei tanti gesti discriminatori che abbiamo sentito pronunciare nei vari ambiti della nostra vita, in famiglia, alla televisione, a scuola, all’oratorio…
E allora, Padre, come possiamo sentirci anche noi tuoi Figli? Come possiamo ritenerci degni del tuo Amore se ci sentiamo dire che la forza d’amore che abbiamo dentro è DISORDINATA, è CONTRO NATURA, è MORALMENTE INACCETTABILE e non potrà mai tramutarsi in un amore vero e forte, ma solo rimanere inevitabilmente una patologia psicologica frutto di immaturità affettiva?
Qualcuno di noi non ce la fa e soccombe a tutto questo: suicidi, malattie psichiche, terapie riparative che per tutta la vita illudono di poter cambiare l’orientamento e non fanno che provocare altri e peggiori danni.
Si vive nella paura di essere riconosciuti, di essere scoperti, si vive facendo una doppia o tripla vita… Caro Padre, dammi e dacci la forza di non credere a tutte queste menzogne, anche se spesso vengono pronunciate da coloro che ricoprono ruoli importanti e cruciali nella nostra vita: i genitori, i familiari, i politici, i sacerdoti, i catechisti, i colleghi…
Caro Padre, fa che sopra tutte queste voci vinca la Tua, la sola che da sempre ci assicura che siamo veramente uguali, che siamo amati da Te in maniera esplicita e forte.
Che tu non ci ami solo come persone, ma ci hai creato così come siamo: Tu ci hai creato omosessuali.
Facci capire che non solo siamo degni di vivere alla luce del sole il nostro orientamento, ma che siamo anche noi capaci di un progetto di amore fecondo per noi stessi e per chi ci vive accanto… Facci sentire in profondità che il nostro amore non è male…
Padre concedici di sentire la tua voce piena di passione per noi, voce di Padre che ci assicura che anche noi facciamo parte del tuo disegno d’amore e che siamo pienamente tuoi Figli… si, fratelli, noi lo siamo REALMENTE!».