Chiesa e persone omosessuali. L’appello dei cattolici fiorentini infiamma il web
Articolo di Maria Cristina Carratù tratto da La Repubblica – edizione di Firenze, 8 Settembre 2012
La lettera sui diritti degli omosessuali credenti, firmata dai tre preti fiorentini don Giacomo Stinghi, don Fabio Masi, don Alessandro Santoro, e dalla suora domenica di Prato Stefania Bladini, anticipata ieri da Repubblica, ha aperto un intenso dibattito nel mondo ecclesiale, fiorentino e non solo.
In rete molti siti hanno ripreso il lungo testo firmato, che sta già anche materialmente circolando fra i fedeli, le cui firme verranno poi consegnate all’arcivescovo Giuseppe Betori. E’ a lui, del resto, che la lettera è indirizzata, e da lui che i firmatari si aspettano ora quantomeno l’apertura di un dialogo.
Chi non si aspetta granché, invece, dalla diocesi fiorentina è il gruppo di omosessuali cattolici Kairos, da anni punto di riferimento per i tanti gay e lesbiche respinti dalle loro parrocchie, o costretti a celare il loro orientamento sessuale: «Ogni anno abbiamo invitato l’arcivescovo alla nostra veglia contro l’omofobia, ma non ci ha mai risposto» ricorda il portavoce Innocenzo Pontillo.
Mentre l’unico incontro concesso è stato con un suo rappresentante: «Se ci avesse ricevuto come gruppo, ha spiegato, ci avrebbe legittimato». E’ vero però che la lettera dei preti, che sottolineano di essere sostenuti dai fedeli delle loro comunità, è il segnale che molto sta cambiando: «In molte parrocchie si comincia almeno a parlare serenamente di questi problemi» dice Pontillo, «anche se noi dobbiamo ancora cercare qua e là un prete che ci accolga alla luce del sole».
La maggior parte degli omosessuali di Kairos ha alle spalle «fratture e allontanamenti», cioè quello che la lettera dei preti punta a superare, chiamando a sostegno di una piena e vera accoglienza delle «diverse forme di amore», anche per quanto riguarda i sacramenti, gli stessi testi biblici e la riflessione di autorevoli teologi.
«E’ molto importante che dei sacerdoti siano usciti allo scoperto, non con una solitaria alzata di testa, ma con un’iniziativa ponderata e sostenuta dalle loro comunità» sottolinea Kairos. «E farà bene anche alla Chiesa, a cui molti potranno riavvicinarsi».