Ci ha lasciato Don Piero il parroco che aveva dato accoglienza al Gruppo Bethel di Genova

Non aveva certo mai paura di tirarsi indietro, don Piero Borelli, scomparso a 69 anni la mattina dl 31 dicembre, stroncato da un infarto nella parrocchia di Vercelli, dove era tornato da alcuni mesi.
Per il salesiano, fino a metà dello scorso anno parroco di San Giovanni Bosco e San Gaetano a Sampierdarena (Genova), mettersi in discussione e discutere sul mondo era l´impegno di ogni giorno: anche andando incontro a critiche di ogni genere.
Lo aveva fatto anche dando accoglienza e ascolto al Gruppo Bethel, un nome che non a caso significa “La casa di Dio”.
Un gruppo di gay, donne e uomini, credenti, che presso Don Piero, prima nella parrocchia di via Carlo Rolando e ora, dopo il trasferimento di don Piero a Vercelli (“Nessuna punizione, nessuna censura: si trattava di un trasferimento di routine, e ci teniamo a dirlo contro troppe voci che abbiamo sentito” ribadiscono Lidia Borghi e Laura Ridolfi, animatrici e portavoce di Bethel) continuava a trovare accoglienza presso la comunità di San Benedetto, nei locali di via Buozzi. Dove don Piero, una volta al mese, giungeva per continuare incontri e approfondimenti.
Avvicinare gli esclusi, ma anche chi si trova sotto accusa: un´altra scelta scomoda di don Piero. Che nei mesi scorsi aveva rivelato di essere in corrispondenza, da un anno e mezzo, con Antonio Rasero, il broker genovese condannato per lo sconvolgente omicidio del piccolo Alessandro Mathas, ucciso a botte in un residence di Nervi.
[…] il gruppo Bethel continuerà a riunirsi nei locali messi a disposizione da don Andrea Gallo.