Come Maria ed Elisabetta, aspettiamo la nuova vita che sta per arrivare (Luca 1:39-45)
Riflessioni bibliche di suor Jeannine Gramick* pubblicate su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 20 dicembre 2015, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
La lettura del vangelo di Luca 1:39-45 si concentra sulla meravigliosa storia di due donne, una delle quali è la figura centrale del racconto dell’avvento – Maria. Devo confessare di non essermi mai sentita vicina a Maria. Sono cresciuta cattolica, con processioni mariane annuali e feste mariane, rosari pieni di “Ave Maria”, ma questo non mi ha aiutato nella devozione a Maria, la nostra “Madre Benedetta”.
Ho pensato a Maria circa due settimane fa quando il mio gatto preferito, Kitty, è morto. Il mio dolore sembrava insondabile. Mi sono trovata a pensare a Maria e a come si deve essere sentita alla morte del suo figlio diletto. Ho avuto un momento di comunione con lei. Ora penso alle altre “Marie” della mia vita – le altre persone alle quali non mi sento vicina. Penso a tutte quelle persone più distanti ancora di Maria – quelle che trascuro, che non apprezzo, quelle che ignoro deliberatamente o con le quali non vado d’accordo.
Per esempio, mi viene in mente l’arcivescovo Cordileone, presidente del “Sottocomitato dei Vescovi Statunitensi per la Difesa del Matrimonio”. Circa un anno fa io e Frank DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry abbiamo incontrato l’arcivescovo Cordileone per discutere delle necessità pastorali delle persone LGBT. L’arcivescovo ha improntato l’incontro alla cordialità e alla positività. Ha affermato che essere reciprocamente diretti e civili può cambiare la prospettiva.
In seguito ha facilitato la spedizione di una lettera a papa Francesco, che ha concesso ai pellegrini di New Ways Ministry dei posti a sedere VIP all’udienza papale del Mercoledì delle Ceneri. Diversamente da come sarebbe potuto sembrare, io e l’arcivescovo Cordileone abbiamo sentito una meravigliosa affinità, un legame reciproco. Sono stupita di pensare a quali belle cose possono capitare quando trattiamo le “Marie trascurate” della nostra vita con più considerazione.
Ma Maria non è la sola persona nella storia del vangelo di oggi. La giovane Maria, la quale aveva appena saputo dall’angelo Gabriele che sarebbe diventata la madre del figlio di Dio, si mette in viaggio per visitare la cugina più anziana Elisabetta, che era incinta di Giovanni Battista. Felici di vedere l’altra, le due donne sono piene di una gioia sovrabbondante e della promessa di una nuova vita i cui eventi non avrebbero mai potuto immaginare.
La gioia delle due donne mi ricorda quanto sia stato fantastico il 2015 per il matrimonio omosessuale e i suoi sostenitori. Con un referendum popolare in Irlanda di quasi 2 a 1 e la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, le coppie dello stesso sesso si possono sposare legalmente in circa due dozzine di Paesi in tutto il mondo.
Di più, un crescente numero di governi sta considerando la legalizzazione del matrimonio omosessuale. E la ciliegina sulla torta di quest’anno è stata il cambiamento della politica dei vescovi tedeschi; le lesbiche e i gay cattolici in Germania non devono più avere paura di essere allontanati dal proprio luogo di lavoro all’interno della Chiesa perché hanno sposato chi amano.
I cattolici LGBT stanno diventando sempre più visibili con la loro fede e la loro vita. Come Maria ed Elisabetta, stanno abbracciando con gioia la loro condizione e stanno aspettando che accadano cose buone. Il vero orientamento sessuale di una persona o la sua identità di genere non sono in contraddizione con la fede, ma un vivere la fede come le persone che Dio ci ha chiamati ad essere.
Nel secondo secolo sant’Ireneo ci ha dato uno splendido spunto teologico sulla natura umana quando ha affermato “La gloria di Dio è l’uomo vivente”. La magnificenza di Dio si rispecchia negli esseri umani che diventano le persone che sono chiamate ad essere dallo Spirito di Dio che c’è in loro. Certamente questo include le persone LGBT.
Come Maria ed Elisabetta, aspettiamo la nuova vita che sta per arrivare. Per i cattolici questo include la nuova vita per la gerarchia della Chiesa. La storia prova che i leader ecclesiastici ascoltano i fedeli. Ci vorrà un sacco di tempo, ma una nuova vita arriverà!
Mentre preghiamo e riflettiamo in quest’ultima domenica di Avvento, chiediamoci chi sono le “Marie neglette” nella nostra vita, come possiamo trovare con esse un punto d’incontro e gli eventi gioiosi che non avremmo mai immaginato”.
* La riflessione biblica è scritta da suor Jeannine Gramick, SL, co-fondatrice di New Ways Ministry
Testo originale: God Has Prepared Unimaginable Surprises for Us!