Come possiamo conoscere Gesù?
Riflessioni di Lavinia Capogna, volontaria del Progetto Gionata
Mi sembra che molti atei non conoscano Gesù, e lo identifichino con la Chiesa Cattolica e con tutto ciò che di male essa ha fatto nei secoli, o con i poteri oppressivi fascisti che fingono di essere cristiani, ma in realtà sono nemici di Cristo, ma bisogna anche rammentare che la Chiesa Cattolica ha fatto anche del bene. A volte il cristianesimo viene considerato qualcosa di retorico o utopistico, ma Gesù non c’entra nulla con tutto questo.
È valido essere atei, e ci sono atei che hanno grandi valori e li vivono, ma non si deve temere di confrontarsi con ciò che si pensa lontano. Io, ad esempio, non ho mai trovato contraddizioni nell’essere socialista e cristiana, e non ve ne sono.
Gesù, per i cristiani autentici (e cristiani non si diventa solo con il battesimo, ma con una vita intera), è colui che è più vicino a Dio, l’alfa e l’omega, il principio e la fine – come scrisse l’apostolo Giovanni. Egli fu vicino agli ultimi, ai poveri, ai reietti, ai senza speranza, amico di peccatori e prostitute, odiato dalla casta sacerdotale dei farisei, compì miracoli e guarigioni – testimoniate anche da storici pagani romani oltre che dagli Apostoli, propose un mondo nuovo dove ognuno può salvarsi, fatto di amore, compassione, perdono e giustizia sociale, fu tradito da un suo amico al prezzo di uno schiavo, trenta denari, condannato senza alcuna colpa nell’arco di una notte e torturato più volte, deriso, insultato dai soldati e crocifisso (la crocifissione dà sintomi fisici terrificanti).
Credo che l’unico modo per conoscere Gesù sia leggere o rileggere i quattro Vangeli ed ascoltarli veramente, senza preconcetti. Saranno sorprendenti, a dir poco.