Coming out o outing? Le persone LGBT e l’informazione da costruire
Contributo del Progetto Gionata presentato all’incontro dibattito su «Gli ambienti particolari. Informazione e persone LGBT: il rispetto da costruire» (Bologna, 13 Dicembre 2013)
Coming out o outing? In queste due parole, spesso confuse a sproposito dai media italiani, c’è tutta la difficoltà con cui le persone omosessuali sono raccontati dagli italici mezzi di comunicazione.
Il progetto Gionata, il media di riferimento dei cristiani omosessuali italiani, da 6 anni opera per far aggiungere la voce delle persone omosessuali in ambiti diversi e lontani, quali sono: le realtà dei credenti e delle chiese, della scuola e della famiglia. Costruire una comunicazione tra le persone omosessuali e questi ambiti, spesso ostili o lontani da queste tematiche, ci ha portato a interrogarci sui modi più efficaci e efficienti per veicolare e favorire un dialogo.
Anche perché, credo concordiate, il linguaggio del movimento omosessuale italiano sembra proprio costruito per parlare solo a chi è già inserito nella realtà del movimento, mentre è poco fruibile per le altre realtà sociali esterne, sovrabbondante com’è di parole e concetti nuovi (mondo queer, realtà Rainbow, identità di genere, etc..) ma che dicono poco o nulla a chi non vive la realtà del movimento omosessuale.
Il progetto Gionata è nato proprio per cercare di superare questo problema di comunicazione tra questi ambiti lontani, che abbiamo cercato di far conoscere reciprocamente.
Per farlo abbiamo cercato, attraverso campagne e iniziative mirate, di raccontare la mancanza di diritti attraverso le storie reali delle persone gay, lesbiche e trans cercando di tradurre le parole d’ordine del Movimento in volti e storie riconoscibili perché – diceva Don Milani – le parole sono importanti, permettono a ognuno di entrare in contatto, a patto di essere riconosciute e condivise da entrambi.
Una difficoltà del movimento omosessuale italiano nasce proprio dal fatto che ha rinunciato, forse da troppo tempo, a comunicare al di fuori della propria realtà.
Il progetto Gionata, insieme a tante altre realtà, ha cercato di far conoscere i bisogni e le richieste di riconoscimento e di inclusione delle persone lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT). Lo ha fatto attraverso il racconto delle loro storie, ed abbiamo potuto verificare che quando si smette di parlare di categorie umane e sociali, ma si legano i diritti a un nome o a una storia, allora si abbassano le ostilità preconcette e la contrapposizione ed inizia il dialogo.
E questo è un invito che facciamo anche a quanti lavorano per far conoscere le istanze delle persone LGBT: a lavorare in rete impegnandosi in progetti condivisi che sappiano raccontare i volti e le storie reali di questa specifica realtà.
Tra i vari progetti che porteremo avanti come progetto Gionata con i gruppi di credenti omosessuali italiani, vogliamo ricordare le Veglie di preghiera per ricordare le vittime dell’omofobia e della transfobia.
Questa è un’iniziativa nata in Italia sette anni fa, nel 2007, e ora riconosciuta dall’International IDAHO Committee come un esempio di “buona comunicazione per il coinvolgimento di una realtà estremamente complessa e refrattaria a questi temi, come quella dei credenti e delle chiese”.
Ma quante altre strade si potrebbe percorrere collaborando in rete, magari potremmo lavorare tutti insieme per celebrare anche in Italia la giornata del coming out, che cade ogni anno l’11 ottobre, per dare così una risposta concreta a quella domanda da cui siamo partiti, ovvero è tempo di parlare di “Coming out o outing?”. A ognuno il compito di dare la sua risposta.