Coppia gay sul palco dell’Ariston: “A Sanremo la nostra storia d’amore”
Articolo dell’11 febbraio 2013 di Marco Mathieu pubblicato su repubblica.it
“Sì, è tutto confermato: martedì sera saliamo sul palco dell’Ariston a raccontare la nostra storia. E vorremmo baciarci, come alla fine del nostro video”. Stefano (Olivari, 32 anni), e Federico (Novaro, 50) – fidanzati dal 2002 – sorridono, seduti al tavolo del loro appartamento, mentre ci spiegano come la clip in cui hanno sceneggiato la decisione di sposarsi il 14 febbraio (“nel giorno dell’amore”) a New York (“perché le leggi del nostro Paese non lo consentono”), pubblicata da Repubblica.it martedì scorso, li abbia catapultati addirittura a Sanremo.
“Fazio ci ha chiamato chiedendoci di riproporre dal vivo e in diretta televisiva quel video che avevamo realizzato per rendere pubblico un momento cruciale della nostra vita e per evidenziare un’anomalia dello Stato italiano”, dice Federico.
Una manciata di minuti a metà della prima serata del Festival, domani, per raccontare una storia d’amore e di diritti, con il rischio annunciato delle polemiche. “Ma, a scanso di equivoci, chiariamo che non riceveremo alcun compenso”, precisa Stefano. “La Rai contribuirà solo a pagare lo spostamento dei nostri due voli per New York, che avevamo già acquistato proprio per il 12”.
A 48 ore dal loro appuntamento con l’evento televisivo dell’anno Stefano – paesaggista di mestiere, dopo gli studi a Parigi – e Federico – blogger e responsabile di un sito dedicato all’editoria – raccontano “la decisione di arrivare al matrimonio, un anno fa, perché ci sembrava che il nostro rapporto meritasse un salto, e per formalizzare anche simbolicamente la nostra relazione. A New York, a differenza della Spagna, si può fare anche senza avere la residenza: compili i moduli online poi vai e aspetti un giorno, due al massimo”.
Ma perché rendere pubblico questo gesto, rimbalzando tra giornali e social network? “Perché è ingiusto che non possiamo sposarci nel Paese dove viviamo, lavoriamo e paghiamo le tasse”, rispondono. “Nessuno di noi due è un attivista, però riteniamo sia assurdo l’anonimato che circonda i viaggi per i matrimoni gay all’estero, quindi abbiamo deciso di fare questo video, insieme a un gruppo di amici, sia etero, sia gay”.
Fuori c’è Torino, “dove non abbiamo mai subito episodi di fastidio, né di intolleranza”, spiegano. “Non ci nascondiamo. Ci teniamo per mano, ci baciamo in pubblico, ma nessuno si volta a guardarci o a dirci qualcosa. Forse un po’ per il carattere discreto e riservato dei torinesi”, ridono. “Ma a creare questo clima che definiremmo semplicemente “civile” ha forse contribuito il fatto che la città ospita da 25 anni il Festival del cinema gay e questo ha costretto un po’ tutti a confrontarsi e a discutere”.
Nello stesso appartamento, affacciato sul cortile di una casa di ringhiera, quartiere San Salvario, dove il video (quasi 6 minuti) da cui tutto è iniziato è stato ideato e realizzato, Stefano e Federico sostengono di voler “far passare l’idea che la questione del matrimonio gay riguarda tutti: chi è etero oggi vive un diritto monco, riservato e non condiviso. L’Italia rischia di rimanere indietro, come dimostrano le recenti leggi approvate in Francia e in Inghilterra”.
Non c’è rabbia nelle loro parole, e nemmeno nei loro sguardi che si illuminano quando ricordano il passaggio del discorso di Obama per il secondo insediamento alla Casa Bianca: “Il nostro viaggio non sarà compiuto fino a che i nostri fratelli e le nostre sorelle gay non saranno trattati dalla legge come tutti gli altri”. Il viaggio e il bacio di Stefano e Federico invece rischiano di scatenare ancora più polemiche di Crozza, la cui presenza sul palco dell’Ariston è stata annunciata ieri da Fazio via Twitter.
Seduti al tavolo di casa, i due annunciati protagonisti della prima serata del Festival sorridono: “Sappiamo già che dopo il nostro passaggio a Sanremo sulla nostra storia verranno fatte speculazioni politiche e mediatiche, ma noi il giorno dopo saremo felicemente sull’aereo per New York e torneremo in Italia una settimana dopo. Sposati”.
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