Cosa ci dicono i colori della bandiera raimbow sulle promesse di Dio?

Articolo di Ryan Duncan pubblicato sul sito cristiano Sojourners (USA) il 28 giugno 2023 . Liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata.
La prima bandiera arcobaleno a rappresentare le persone LGBTQ+ è stata creata dall’artista e attivista Gilbert Baker nel 1978. All’epoca, il movimento per i diritti delle persone LGBTQ+ stava utilizzando come simbolo il triangolo rosa, un marchio imposto dai nazisti agli uomini gay nei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale.
Tuttavia, con la crescita del movimento e l’inclusione di persone con identità diverse, era necessario un nuovo simbolo che rappresentasse l’intera comunità in evoluzione.
Gilbert e altri attivisti scelsero l’arcobaleno e, da allora, la bandiera è diventata un emblema di giustizia, uguaglianza e amore per le persone queer di tutto il mondo.
Come cristiano e uomo gay, ho sempre amato il modo in cui i colori della bandiera arcobaleno al Pride parlano a entrambe le parti della mia identità.
Anche se nel tempo alcuni colori sono stati rimossi o aggiunti per varie ragioni, sei dei colori originali continuano a rappresentare l’umanità condivisa di tutte le persone che sfilano sotto questa bandiera.
Ogni colore ha un significato profondo per la comunità LGBTQ+, ma esiste anche un legame biblico con l’arcobaleno che richiama le promesse di Dio. Credo valga la pena riflettere su ciò che ogni colore può insegnarci su Dio e su noi stessi.
Rosso: Vita
Essere parte della comunità queer significa affrontare costantemente lo spettro della morte. Dall’Olocausto vissuto dalle persone omosessuali alla crisi dell’AIDS, fino all’elevato rischio di suicidio tra gli adolescenti LGBTQ+, le persone queer hanno subito violenze e discriminazioni che hanno cercato di negare il valore delle loro vite. Ma la storia del primo arcobaleno ci racconta una verità diversa.
La prima menzione di un arcobaleno nelle Scritture appare nella storia di Noè, nel libro della Genesi (Genesi 9).
Dopo la devastazione del diluvio, Dio pone un arcobaleno nel cielo come segno della sua promessa di non distruggere mai più tutta la vita in quel modo. Questa promessa è gratuita, senza condizioni, e la sua protezione si estende ben oltre la famiglia di Noè. Dio sottolinea, in tutto il passaggio, che questa alleanza è tra lui e ogni creatura vivente sulla terra. È significativo, quindi, che il primo colore dell’arcobaleno simboleggi la vita.
L’arcobaleno ci dice che ogni persona queer è stata creata a immagine di un Dio che la ama e la considera preziosa. Continua a testimoniare questa verità, ricordandoci che anche quando le nubi si addensano, possiamo ancora trovare speranza nella promessa del domani.
Arancione: Guarigione
Gesù e la guarigione sono praticamente sinonimi. Nel corso del suo ministero, le persone si radunavano attorno a lui perché credevano che potesse curare le loro ferite e renderle integre.
I ciechi (Matteo 9:27-29), le persone con malattie croniche (Matteo 9:20-22), e coloro che erano tormentati dai demoni (Matteo 8:28-34) — ognuno ha avuto un incontro con Cristo che lo ha rinnovato nel corpo e nell’anima. Anche molte persone queer si avvicinano a Cristo in cerca di guarigione, ma le nostre ferite sono spesso più complesse.
Chi è cresciuto in una comunità cristiana porta spesso con sé sentimenti di rabbia e dolore per il modo in cui è stato trattato.
Le ferite mentali, emotive e spirituali inflitte da cristiani non accoglienti possono essere così profonde da far sembrare impossibile una vera guarigione.
Alcuni cristiani non inclusivi vorrebbero far credere alle persone queer che sia la loro sessualità a dover essere “curata”.
Ma ciò che Cristo vuole davvero guarire è la paura, la vergogna e l’amarezza, affinché possiamo abbracciare pienamente la nostra identità di discepoli queer e prendere il nostro posto nella sua comunità d’amore.
Giallo: Luce del sole
Gli esseri umani hanno bisogno della luce del sole. I nostri corpi e le nostre menti funzionano meglio alla luce del giorno. La nostra capacità di distinguere i colori dipende dalla luce. Il sole migliora il nostro umore e contribuisce al nostro benessere mentale. Siamo stati creati per vivere nella luce.
Allo stesso modo, i cristiani sono chiamati a vivere nella luce spirituale, producendo frutti di bontà, giustizia e verità (Efesini 5:8-9). Essere un amico leale, un partner amorevole o un vicino di casa solidale può essere tanto vitale per le persone quanto i raggi del sole, e poche comunità lo comprendono meglio che le persone LGBTQ+.
Il concetto di famiglia scelta — una rete di relazioni fondata su affetto e sostegno reciproco, piuttosto che su legami biologici — è centrale nell’esperienza queer.
Essere visti e conosciuti per ciò che siamo è un bisogno profondo di ogni essere umano.
Verde: Natura
I cristiani sono stati educati a credere che Dio ha creato il mondo e, alla fine di ogni giorno della creazione, abbia visto che era cosa buona (Genesi 1). Nemmeno la caduta nel peccato di Adamo ed Eva ha cancellato la bontà della sua creazione. Per questo è confortante sapere che, guardando l’universo, anche una persona queer può riconoscersi come parte della sua bellezza.
Dai pesci che cambiano genere ai genitori dello stesso sesso nel regno animale, risulta chiaro che non siamo così “innaturali” come alcuni cristiani non inclusivi vorrebbero far credere.
Come ogni essere umano, le persone queer possono peccare e fallire, ma la loro identità non è una conseguenza del peccato. Siamo anche noi meravigliosamente fatti (Salmo 139:14), e quando Dio ci guarda, ci chiama buoni.
Blu: Armonia
Le persone LGBTQ+ esistono in ogni cultura, religione e classe sociale. Eppure, nonostante le differenze, la comunità queer riesce a vivere in solidarietà. In questo senso, il movimento LGBTQ+ e la Chiesa condividono una visione simile della comunità amata da Dio.
Quando operano al meglio, entrambi promuovono giustizia, uguaglianza e pace, offrendo rifugio agli emarginati. Quando falliscono, si frammentano in divisioni egoistiche. La lettera ai Romani ci dice che il lavoro di Dio si compie quando le persone vivono in armonia, usando la loro diversità per servire con umiltà (Romani 12).
Viola: Spirito
Ci sono molte ragioni per essere ansiosi nel mese del Pride. Ma lo Spirito di Dio ci invita a vivere nel presente. Il sacerdote cattolico Henri J.M. Nouwen scrisse:
“Dobbiamo imparare a vivere pienamente nel presente, perché Dio è sempre il Dio dell’ora, dell’adesso.”
Oggi è l’opportunità per fare il bene, per essere gentili, per crescere nella fede. E il dono più grande che possiamo offrire è l’amore.
Ogni volta che vedo una bandiera arcobaleno sventolare, ricordo questa verità: siamo amati da un Dio straordinario.
*Ryan Duncan ha trascorso otto anni scrivendo di fede e cultura pop in un media cristiano prima di lasciarlo per cercare nuove opportunità. Rimane un appassionato sostenitore della fede, della giustizia sociale, dell’ambiente e delle grandi storie
Testo originale: How the Pride Flag Speaks to the Promises of God