Cosa sta succedendo alle persone LGBT+ in Polonia? Alcune testimonianze
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Trascrizione di Alessandro Previti degli interventi tenuti all’incontro-dibattito online “Cosa sta succedendo alle persone LGBT+ in Polonia?” (23 Ottobre 2020)
Venerdì 23 Ottobre 2020 alle ore 20.45, Il Guado di Milano ha organizzato in collaborazione con La Tenda di Gionata ed AGEDO un incontro online su Cosa sta succedendo alle persone LGBT+ in Polonia?. Per capire insieme e per ascoltare alcune testimonianze“.
Tutto è partito da una lettera che, il 16 settembre 2020, alcuni volontari de La Tenda di Gionata, hanno consegnato a papa Francesco scritta da alcune mamme di My Rodzice, un’associazione polacca di genitori con figli LGBT+, e tradotta e giunta in Italia grazie ai genitori di AGEDO.
«Dall’inizio del 2019 – si legge nella lettera – con il consenso e con il sostegno dell’episcopato, si e intensificata la campagna di propaganda (contro le persone LGBT) e l’arcivescovo Marek Jdraszewski ha accusato le persone LGBT di essere una “minaccia alla civiltà”, un “errore antropologico”, una “piaga arcobaleno” che non riflette il piano di creazione di Dio».
Toccati da questa testimonianza abbiamo chiesto a Pier Cesare Notaro, dell’associazione Il grande Colibrì, di raccontarci quello che davvero sta succedendo in Polonia. Con lui abbiamo ascoltato in diretta la testimonianza delle mamme polacche con figli LGBT che hanno chiesto l’aiuto di papa Francesco e le parole di un giovane cattolico LGBT di Cracovia, che ci ha descritto la situazione che vivono le persone LGBT nella Chiesa polacca. Questi alcuni dei contributi emersi.
Gianni Geraci
I genitori dell’associazione polacca My Rodzice hanno consegnato una lettera a “la tenda di Gionata” che la ha consegnata a Papa Francesco durante un’udienza. La lettera chiedeva di intervenire per aiutare le persone LGBT in Polonia, la situazione li e’ pesante e la chiesa ha grande responsabilità sulla situazione. Nella lettera si chiede che il papa possa mettere pressione sulla chiesa polacca per migliorare la situazione.
La chiesa polacca e’ il centro di una resistenza anche alle timide aperture nei confronti delle persone LGBT.
Dariusz Oko sostiene che la chiesa cattolica sia vittima di omo-eresia, un eresia che parte dall’omosessualità.
I vescovi polacchi hanno pubblicato un documento che contiene punti coerenti con il magistero ordinario e altri che nel magistero non sono, per esempio il consiglio verso cure di conversione per le persone omosessuali.
E’ nata così l’idea di seguire la situazione Polacca ed e’ stato possibile anche grazie al supporto de “il grande colibrì”, un’associazione seria e professionale che si occupa di monitorare la situazione delle persone LGBT in Europa. Grazie ad AGEDO siamo entrati in contatto con My Rodzice.
Oggi leggeremo anche la lettera di un ragazzo di Cracovia, non presente alla conferenza di oggi, e sentiremo la testimonianza diretta di due mamme di My Rodzice.
Piercesare Notaro
Buonasera, faro’ una piccola introduzione sulla situazione della Polonia. I vertici della chiesa Polacca utilizzano un linguaggio violento e volgare, parlando delle persone LGBT parlano di morbo arcobaleno e comparano l’omosessualità alla pedofilia o alla zoofilia.
Nell’ultimo agosto la conferenza episcopale polacca ha emanato un nuovo documento che denuncia una teoria dell’accerchiamento, secondo la quale la comunità lgbt vuole distruggere il cuore morale e cristiano della Polonia.
L’educazione sessuale viene vista come il cavallo di troia della comunità lgbt per raggiungere i bambini, per diffondere l’ideologia gender, per insegnare ai bambini a masturbarsi, un complotto pedofilo arcobaleno.
Un documento presentato al governo dice “in seguito alle sfide portate dall’ideologia gender e dai movimenti lgbt, è necessario creare dei centri di supporto da parte della chiesa e le sue strutture per aiutare le persone a ritrovare la propria salute ed il proprio orientamento sessuale naturale… l’omosessualità e sintomo di una ferita nella personalita” la chiesa polacca ha chiesto al governo di creare dei centri di riconversione: cure pseudoscientifiche che sono torture psicofisiche.
Lo storico Tomasz *(cognome inaudibile) ha scritto: “un Papa dovrà scusarsi un giorno, perché la chiesa polacca dice delle persone lgbt quello che si diceva degli ebrei”.
Queste dichiarazioni della chiesa si rispecchiano nelle decisioni politiche. Il partito di destra PIS propone politiche favorevoli alle classi più povere, d’altronde quando ci si dimentica die diritti sociali c’è sempre qualcuno che se ne approfitta, e di controparte propone leggi contro i diritti e le libertà.
Recentemente il tribunale costituzionale polacco ha deciso di vietare l’aborto in caso di malformazione del feto, questo va contro i diritti delle donne in generale, la Polonia discute di uscire dalla convenzione di Istanbul, convenzione che protegge le donne dalle violenze domestiche.
In parlamento si discute un disegno di legge “stop pedofilia” che vuole vietare l’educazione sessuale nelle scuole ed in parlamento si parla di vietare i gay pride.
Il presidente della repubblica Andrzej Duda ha affermato: LGBT non sono persone ma un’ideologia peggiore del comunismo.
Jaroslaw Kaczyński ha affermato: le persone LGBT sono una minaccia alla società.
Il ministro della giustizia ha affermato: secondo la bibbia e’ giusto licenziare le persone omosessuali.
Il ministro dell’istruzione, famoso perché ha lottato contro l’ideologia gender nelle scuole, ha promosso alcune risoluzioni in “difesa della famiglia”. Una di queste risoluzioni ha trasformato dei comuni in “zone libere da lgbt”. Un terzo del territorio della Polonia e’ stato dichiarato Zona Libera da Lgbt dagli enti locali.
Tre persone notevoli lottano contro la situazione discriminatoria:
L’artista Bartosz Staszewski, come provocazione, ha realizzato dei cartelli stradali con su scritto “zona libera da lgbt” e li ha affissi di fronte alle tali zone. E’ stato denunciato dai comuni per diffamazione.
Jakub Gawron ha realizzato “l’atlante dell’odio” dove raccoglie la lista dei comuni che hanno steso o applicato risoluzioni contro le persone LGBT, anche lui e’ sotto processo per diffamazione.
Margot Szutowicz, una persona non binaria finita in prigione per aver appeso delle bandiere sui monumenti polacchi e per aver danneggiato un bus di propaganda che girava per le città diffondendo disinformazione sulle persone lgbt.
Lettura dellatestimonianza di Piotr, ragazzo di Cracovia.
La situazione dell’accettazione delle persone LGBTQ in Polonia non è buona. La Polonia è divisa in due: una parte è più vicina all’Unione Europea, l’altra è più vicina alla tradizione e alla cultura cristiana, molto spesso queste sono persone che hanno più di quarant’anni. I giovani invece con le loro opinioni sono al centro: bilanciano la loro esperienza, conoscenza e conoscenza del mondo con ciò che sentono dai media. Certamente la comprensione di questi temi dipende soprattutto dall’ambiente (sociale), dall’istruzione, dall’esperienza e dalla percezione del mondo. … (Per leggereil resto della lettera cliccare qui)
Gianni Geraci
La cosa grave è che queste cose accadano ancora e sopratutto all’interno dell’Unione Europea.
Irmina, madre di My Rodzice, associazione polacca di genitori con figli LGBT+
Campagna Contro l’Omofobia: un’associazione LGBT in Polonia, anni fa ha organizzato una serie di eventi chiamati “Accademia Per Famiglie”, l’idea era di aiutare le persone lgbt intervenendo sulle famiglie. L’idea di fondare “My Rodzice” è nata da genitori che hanno partecipato a queste iniziative.
Avete descritto bene la situazione in Polonia, tutto è peggiorato dopo le elezioni parlamentari. Il linguaggio della chiesa polacca ricorda le associazioni fondamentaliste europee.
Si dice che associazioni come Ordo Iuris siano dietro tutto questo, con l’idea di distruggere l’unione europea o i diritti umani.
Accusano le persone lgbt di pedofilia e propongono di rimuovere l’educazione sessuale dalle scuole.
Non si parla di persone qui, dicono che le persone lgbt sono solo un’ideologia, un’ideologia che vuole distruggere i valori che sono importanti per i polacchi.
L’impatto della chiesa polacca sulle tematiche è forte. Difficile trovare vescovi o preti di supporto o non in opposizione. Ai pochi rappresentanti che hanno idee diverse viene imposto il silenzio.
Il bus “stop Pedofiia” andava in giro mandando in ripetizione registrazioni audio disinformative.
Ordo Iuris ha organizzato una lista di zone libere da LGBT, le ha pubblicate su internet in una pagina che proponeva un modello unico di famiglia.
La cosa più spaventosa è stata la parata (gay pride) di Bialystok: prima della parata, il vescovo della città ha esortato i fedeli ed i cittadini a difendere la famiglia e la tradizione, la parata è terminata nel panico, mentre aggressori tiravano pietre, bottiglie, insulti sui manifestanti.
Gli aggressori impugnavano i rosari avvolti tra le dita come tirapugni, ci minacciavano di morte e se la polizia non ci avesse protetto saremmo morti probabilmente.
In una chiesa durante il venerdì santo, in una lista dei peccati era indicato l’essere LGBT. Le immagini delle madonne con gli arcobaleni portate nei pride, sono state considerate blasfeme, seppur rappresentassero accoglienza ed eguaglianza.
Molto forte la provocazione di Margot, che ha appeso bandiere rainbow su monumenti famosi, un atto che è stato considerato illegale e blasfemo. I bambini soffrono assorbendo questa violenza. Per tutto questo è nata l’urgenza di scrivere al papa.
Domanda dalla chat:
Ce’ dialogo tra associazioni o persone LGBT e la chiesa??
La chiesa è una grandissima istituzione che combatte contro individui con dei vissuti, a volte difficili. Molte persone LGBT non hanno più un tetto o non possono finire gli studi per motivi personali legati al coming out. Non c’è dialogo è c’è dislivello. Speriamo che la lettera al papa smuova le acque!
Cosa si puo’ fare da così lontano per aiutare?
Potete aiutarci a condividere la nostra storia e condividere esperienze con noi.
Ci sono sacerdoti di supporto?
Nessuno alla luce del sole.
Don Barbero:
Quello che il papa ha fatto è un cambio profetico, quando ha detto “avevamo un modello unico, dottrinario” come indicando una scelleratezza, il papa con parole semplici ha rotto il modello unico che era argomento centrale contro l’omosessualità, ha dichiarato che le persone omosessuali costituiscono famiglie agli occhi della chiesa.
Propongo di invitare teologi e cardinali importanti per organizzare 3 giorni di comunione ecclesiale, scambio di esperienze. Mostriamo che ci sono teologi, preti e vescovi che supportano queste mamme e questi papà! Rimaniamo in contatto e cerchiamo di organizzare una settimana culturale, umile, audace, documentata.
APPROFONDIMENTI> Registrazione audio a cura de La tenda di Gionata dell’incontro-dibattito online su “Cosa sta succedendo alle persone LGBT+ in Polonia?” (23 Ottobre 2020)