I credenti omosessuali in parrocchia. L’esperienza del gruppo Emmanuele di Padova
Articolo tratto dalla newsletter Ecumenici del 16 Ottobre 2007
L’accoglienza dei credenti omosessuali nella chiesa cattolica è affidata spesso alla buona volontà dei singoli e delle varie comunità di fedeli.
Perciò e con grande piacere che segnaliamo l’esperienza di un gruppo di credenti omosessuali che, da alcuni anni, si incontrano in una parrocchia di Padova. In poche battute cerchiamo di capire chi sono e quale cammino propongono.
Ci parlate del vostro gruppo a Padova e delle Vostre attività?
Il gruppo (Emmanuele) si ritrova in media 2 volte al mese presso una parrocchia della periferia di Padova. Il programma lo trovate sul sito www.gruppoemmanuele.it . Durante gli incontri ci confrontiamo su tematiche secondo un programma che decidiamo durante l´estate. Negli anni scorsi abbiamo trattato temi quali “Il battesimo” piuttosto che “La relazione” cercando di dare alle nostre discussioni un taglio esperienziale.
Un aspetto importante è la preghiera. Concludiamo i nostri incontri con la recita del vespro. Organizziamo nei periodi forti dell´anno liturgico una veglia di preghiera a cui partecipa la parrocchia che ci ospita.
Organizziamo annualmente un uscita di qualche giorno in un luogo, che troviamo significativo sia dal punto di vista artistico che spirituale. Così abbiamo avuto l´occasione di vedere assieme Siena, Assisi, Roma, la zona del Garda, monastero di Fonte Avellana.
Negli ultimi anni abbiamo organizzato,in strutture della diocesi, dei convegni aperti alla cittadinanza per discutere tematiche legate alla spiritualità – omosessualità – attualità – chiesa. Così abbiamo ospitato relatori quali Piana, teologo moralista, Cavedo, biblista o persone più note nei movimenti gay quali Geraci e Pezzini.
Avete rapporti stabili con gruppi di auto-aiuto e/o organizzazioni di sieropositivi?
No non abbiamo rapporti con gruppi di questo tipo.
Come è la situazione oggi dell´associazionismo gay nel nord-est?
E´ concentrata soprattutto nei capoluoghi di provincia. Quasi tutti, tranne i più piccoli, hanno una o più associazioni gay. Per quanto riguarda la città di Padova l´arcigay cittadino, che da tempo ha instaurato un dialogo con l´amministrazione comunale dall´anno scorso è riuscita ad ottenere una sede nuova molto spaziosa e in una zona centrale della città. E´ stata molto attiva nel dibattito sul riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. Il suo ex-presidente Alessandro Zan, ora consigliere comunale, è stato il promotore della mozione che la stampa nazionale ha ribattezzato come “pacs alla padovana”. Un evento degno di nota sono le giornate del cinema gay, che ripropongono alcuni dei film presentati al festival del film gay di Torino.
Per quanto riguarda i gruppi di credenti,siamo a conoscenza dei gruppi di Trento e Vicenza, entrambi di ispirazione cristiana.
Quali aperture avete verso il mondo? Intendiamo coi non credenti, con ebrei e islamici non necessariamente gay?
Negli anni siamo stato invitati a parlare del gruppo all´arcigay e all´ ENS (ente nazionale sordomuti) che aveva, al suo interno un associazione di gay. Abbiamo avuto qualche contatto con il gruppo ebraico progressista di Padova.
Abbiamo partecipato con un nostro striscione ai gay pride di Padova e Torino. I giornali cittadini hanno pubblicato qualche articolo con le nostre riflessioni in merito al riconoscimento delle coppie di fatto.
In alcuni gruppi (si pensi ad es. a Bergamo) si creano veri e propri muri. Si ha paura dei punti di vista differenti ma forse anche di mettere in discussione le dinamiche di gruppo preesistenti. In altri termini vi siete costruiti un bellissimo ghetto ?
Premettendo che non conosciamo la realtà di Bergamo, il rischio di crearsi un ghetto è un problema reale e concreto a cui bisogna stare costantemente attenti. Il punto di forza del gruppo sono la grande diversità di età e di vissuti personali.
L´essere inseriti in una parrocchia ci stimola molto a non chiuderci in noi stessi. Alcuni dei partecipanti hanno anche degli incarichi nella gestione parrocchiale.
Quali sono i vostri obiettivi nel breve e medio termine?
Gli obbiettivi che ci siamo dati quest´anno, in cui festeggiamo in decimo compleanno del gruppo, sono un po´ ambiziosi:
– vorremo organizzare un pellegrinaggio in terra santa; la pubblicazione di un libro che contenga gli interventi dei relatori che abbiamo invitato gli anni scorsi a parlare ai convegni; organizzare anche quest´anno un convegno/dibattito pubblico; continuare con gli incontri con le parrocchie di Padova per presentare il gruppo.