Dalla Conferenza internazionale dei Cristiani LGBT (Mosca, 21-22 novembre 2009)

Si è svolta a Mosca il 21-22 novembre 2009 la Conferenza Internazionale e Interecclesiale dei cristiani Lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT). Ventisei persone provenienti da Russia, Moldavia, Armenia, Kirghizistan, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Regno Unito, Romania e Norvegia hanno preso parte alla conferenza.
Esse rappresentavano varie confessioni cristiane: ortodossi, cattolici, comunità metropolitane, luterani, battisti, pentecostali, avventisti, quaccheri, e testimoni di Geova.
La conferenza è iniziata con una preghiera per tutti i cristiani LGBT che si sono trovati a un bivio spirituale e sono costretti a rimanere nascosti, lottando con l’accettazione di se stessi come Dio li ha creati e, per qualsiasi motivo, non possono rivelarsi all’interno delle Chiese e comunità; come pure per la società in cui vivono le persone LGBT.
Sono stati letti i saluti della Rete dei LGBT Russi, dei cristiani del Movimento LGBT Ucraina, dei gruppi LGBT cattolici britannici e di altre organizzazioni collegate.
Durante la prima sessione, “Amatevi come io vi ho amato …” (Gv 13:34), i partecipanti hanno condiviso la loro concezione della fede e dell’amore come fondamento di tutta l’esistenza, riconoscendo che devono essere il principio guida delle relazioni tra le persone, inclusi i cristiani . L’amore può guarire le ferite dell’anima e portare l’integrità nei rapporti.
La sessione seguente, “I cristiani LGBT in diversi paesi”, ha offerto l’opportunità di conoscere la situazione nei paesi da cui provenivano i partecipanti. Nella maggior parte dei casi, la situazione non è semplice né comoda.
I membri delle organizzazioni cattoliche britanniche hanno raccontato le molte cose che stanno accadendo a livello di base (in particolare, con la benedizione del locale Arcivescovo, la Messa per i cattolici LGBT che ha luogo due volte al mese a Londra); tuttavia la posizione del Vaticano contraddice sotto vari aspetti questo lavoro positivo.
I partecipanti provenienti dalla Norvegia hanno spiegato il dibattito attuale nella Chiesa luterana nazionale per quanto riguarda la benedizione di coppie dello stesso sesso; la Chiesa norvegese accetta già il clero Lesbico, gay, bisex e trans.
Durante la terza sessione, “Le nostre storie”, i partecipanti hanno condiviso storie per loro significative, come la presa di coscienza di essere gay e il riuscire a conciliare questo fatto con la propria fede.
Un approccio narrativo – una delle nuove tecniche di lavoro terapeutico – è stato scelto per questa sessione, per consentire ai partecipanti di rendersi conto se questo tipo di semplici tecniche possono essere utilizzate con le persone LGBT per creare un ambiente aperto e amichevole.
Nell’ultima sessione del primo giorno, “Le relazioni nel rapporto di coppia e oltre”, i partecipanti hanno discusso della natura delle coppie omosessuali e della loro dinamica, alla luce della fede cristiana. Sono stati espressi punti di vista diversi, a volte contrastanti.
Anche le tematiche legate all’essere single e a quel che ci possa essere di positivo e stimolante in tale situazione, hanno attirato molto interesse, portando a esprimere differenti punti di vista.
Il secondo giorno della Conferenza è iniziato con una celebrazione liturgica, guidata da un sacerdote ortodosso, Maxim Bratukhin, dal Kirghizistan e da un pastore luterano, Gard Sandaker-Nielsen, dalla Norvegia.
Durante la sessione sulle “Rappresentazioni teologiche dell’omosessualità”, i partecipanti sono stati invitati a contestualizzare la Scrittura portando le proprie esperienze nella lettura e interpretazione della Bibbia.
La sessione seguente, “Il cristianesimo, l’azione nella società e i diritti umani”, ha trattato i temi legati alla responsabilità sociale dei cristiani LGBT come membri sia della comunità LGBT che di comunità cristiane. I partecipanti hanno concordato sul fatto che la Chiesa non è al di fuori della società civile, ma ne è parte integrante.
I cristiani LGBT possono fare molto nel campo della costruzione di una società migliore per tutti, operando come membri attivi e aperti della propria comunità di fede.
I partecipanti sono stati invitati a riflettere sulle radici cristiane della nozione di diritti umani e di come l’idea che “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” appaia chiaramente nella Scrittura.
Nella sessione conclusiva, “Sostegno ai cristiani LGBT nei paesi dell’ex Unione Sovietica”, sono stati discussi metodi pratici di lavoro con i cristiani LGBT e le comunità di fede.
Sono state prese in esame varie idee su come i singoli e i gruppi potrebbero impegnarsi in una collaborazione con le organizzazioni LGBT non credenti, nella pastorale e nel sostegno reciproco.
È stato firmata una dichiarazione indirizzata alle Chiese, alle comunità Lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) e ai cristiani LGBT.
La Conferenza si è conclusa con la preghiera e il ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato perché questo importante evento potesse aver luogo.
L’augurio e la speranza per un ulteriore sviluppo del movimento cristiano nella comunità Lesbica, gay, bisex e trans e nella società in generale sono stati espressi da molti partecipanti alla Conferenza.
Testo originale
Concluding press-release on the International Conference of LGBT Christians (Moscow, 21-22 November 2009)