Di fronte all’omofobia della gerarchia cattolica questa è la mia idea
Riflessioni di Vinicio, del Gruppo La Sorgente di Roma, del 4 Dicembre 2008
Carissimi, non mi ha sconcertato Monsignore Migliore nella sue dichiarazioni. Non ha detto nulla di nuovo, non ha usato una modalità diversa, non ha aggiunto altra violenza a quanta vista in questi anni, per quanto riportato dalla stampa.
Io credo che sia ora di smetterla noi, (intendo noi omosessuali e per di più credenti) di essere li a soppesare, giudicare, vivisezionare ogni parola che arriva dall’Oltretevere.
Vorrei che la questione tornasse nel naturale proprio consesso. L’osservatore ONU della Santa Sede dice … bene, vada li a dirlo. Vada li ad alzare la mano e dire no insieme ad Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Nigeria, Mauritania, Sudan, Yemen. Questo dovrebbe accadere in un mondo normale.
Ho letto richiami al Vangelo, appelli e sottolineature. Forse non serve nulla di tutto questo. Questa chiesa vuole essere soggetto attivo nella politica internazionale, non possiamo vietarlo. In quanto soggetto politico possiamo però metterla alla berlina.
Occorre cambiare passo e giocare sullo stesso piano. I sit-in non servono a nulla, anzi sono dannosi. Facciamolo lo stato laico, noi facciamolo. Laicità dello stato non significa zittire chi la pensa diversamente, laicità significa garantire a tutti eguali diritti e opportunità, parimenti eguali doveri.
La chiesa deve poter dire come la pensa. I cittadini poi debbono decidere con la loro testa, non contro qualcuno, non a favore di qualcuno. Come si dovrebbe attuare questo? Con politici capaci di dire al Mons di turno: Grazie ma governo io in questo paese.
Immagino che queste parole possano sembrare uno sminuire la questione e un “perdonare la chiesa”, non è così. Con queste poche righe vorrei portavi a riflettere che se siamo noi a gridare “all’ingerenza politica” forse stiamo implicitamente riconoscendo un ruolo politico alla chiesa.
Tutto questo è tipico Italiano. Vi siete domandati cosa accade all’estero??? Non è che forse dobbiamo imparare qualcosa? Nessuno se ne cura più di tanto. Oltre le Alpi non fanno l’analisi logico-grammaticale-sintattica di ogni respiro Teverino.
A dichiarazioni di questo genere io rispondo: Bene ci vediamo al palazzo di vetro e davanti all’assemblea plenaria venga a dire le stesse cose Monsignore! Ovvio che poi preparo l’assemblea magari con un discorso subito prima di una guida spirituale (ad esempio Dalai Lama) o di un NOBEL per la pace. Questo va fatto.
Io mi incazzo con la politica che non si occupa di fare la politica e che non dice niente e non propone niente! Se potessimo attuare questo, forse la Chiesa tornerebbe ad occuparsi di cose a Lei più consone e tutti staremo meglio. Sono convinto che tocchi a noi salvare la Chiesa anche attraverso questo tipo di “terapia”!
Per curare una madre che non sta bene occorre che i figli le stiano accanto e che la terapia sia indirizzata a risolvere il problema; bene io resto nella Chiesa cattolica, nella chiesa di Roma e qui continuo ad essere in essa, e per essa, sale e luce.
Spero di essere riuscito a non offendere nessuno e se incautamente è accaduto me ne scuso.