Discutere senza nascondersi. Il dibattito sull’omosessualità all’assemblea-sinodo 2007
Testimonianza di Mimma Capodicasa
Una testimonianza sul complesso dibattito sull’omosessualità che ha visto protagonisti alla IV assemblea-sinodo i delegati battisti, metodisti e Valdesi, chiese “dove si può dibattere pur esprimendo posizioni diverse e a volte contrastanti, riuscendo ad avere rispetto gli uni degli altri, senza nascondersi”.
Ho partecipato come osservatrice della comunità battista di Livorno all’assemblea sinodo appena conclusa e vorrei dire qualcosa proprio sul dibattito sulla questione omosessualità .
E’ vero, è emerso il timore di spaccature all’interno delle comunità, ma non solo da parte battista; diciamo che alcuni/e pastori/e (in modo trasversale) hanno espresso il pensiero di non prendere decisioni importanti per rispettare le comunità che non hanno fatto un certo cammino; altri/e pastori/e (sia da parte battista che valdese) invece hanno sottolineato l’importanza di portare alle nostre chiese una posizione coraggiosa e aperta, come emersa dal dibattito del gruppo “genere e omosessualità” e dal dibattito seguito in plenaria.
In questo ambito incisivi sono stati, a mio parere gli interventi del pastore Platone che ha portato ad un’aggiunta significativa alla mozione proposta dal gruppo: ” … l’assemblea UCEBI e il Sinodo Valdo-Metodista … crede che l’essere umano sia fondamentalmente un essere in relazione con Dio e con il suo prossimo e che la relazione umana d’amore, vissuta in piena reciprocità e libertà, sia sostenuta dalla promessa di Dio”; e quello della pastora battista E. Green che ha proposto l’aggiunta di questa frase: “… invita le chiese ad accogliere le persone omosessuali senza alcuna discriminazione”.
Questi ed altri interventi su questa linea di totale apertura in plenaria hanno modificato la mozione proposta, che comunque già segnalava una certa apertura ma non una posizione coraggiosa e significativa.
La mia sensazione è che nelle nostre comunità si è dibattuto poco del documento GLOM (Gruppo di lavoro sull’omosessualità), diffuso da circa 5 anni, proprio per timore di spaccature interne, questo vale anche per le chiese valdesi/metodiste.
Per questo motivo alcuni/e i/le deputati/e, i/le delegati/e e i/le Pastori/e erano perplessi a prendere posizione su argomenti su cui non tutte le comunità si erano espresse; mentre altri che avevano dibattuto ampiamente, come nel caso delle comunità battiste della Toscana, hanno incoraggiato l’assemblea su posizioni più chiare e che rispondevano al dibattito all’interno del gruppo.
Per quanto mi riguarda tra le chiese battiste della Toscana da diversi anni abbiamo studiato attentamente e dibattuto sia a livello locale che regionale il documento GLOM e i passi biblici cui si fa riferimento, con il contributo di rappresentanti del gruppo GLOM e dei pastori L. Volpe, E. Green, J. Castellanos.
Mentre da un incontro con la Chiesa valdese di Livorno è emerso, con sorpresa, che il documento non era stato neanche diffuso. Vorrei comunque esprimere la mia soddisfazione per la posizione espressa nella mozione approvata dall’assemblea-sinodo, la mia gratitudine di far parte di una chiesa dove si può dibattere pur esprimendo posizioni diverse e a volte contrastanti, riuscendo ad avere rispetto gli uni degli altri, senza nascondersi dietro le posizioni degli organi che guidano le nostre chiese.
Ringrazio Dio di appartenere a queste chiese Battiste-Metodiste-Valdesi che credono in un Dio d’amore che per primo ci ha accolti chiamandoci ad una vocazione all’accoglienza (punto 1 della mozione ), e che sono guidate dallo Spirito Santo che va oltre quello che noi donne e uomini siamo capaci di fare.