Esisteva il concetto di genere nella Bibbia?
Testo di Gene Robinson*, vescovo episcopale della Diocesi del New Hampshire (Stati Uniti), tratto da “Transgender Welcome: A Bishop Makes the Case for Affirmation“, edito dal Center for American Progress, gennaio 2016, liberamente tradotto dai volontari del Progetto Gionata
Ci sono diversi modi per avvicinarsi ai testi sacri della tradizione ebraica e cristiana. L’approccio che adotterò qui non è letteralista, ma mira a leggere le Scritture situandole nel loro contesto storico e culturale, cercando di comprendere i significati originali e il modo in cui nel tempo sono stati interpretati dalle comunità di fede.
Dobbiamo anche ricordare che le Scritture originali non sono state scritte in inglese o in italiano. Quando discutiamo sul significato di una parola o di un concetto biblico, dobbiamo tenere presente che la versione che leggiamo è già un’interpretazione.
I traduttori hanno dovuto scegliere una parola piuttosto che un’altra per rendere un termine ebraico o greco, e questo inevitabilmente introduce sfumature diverse.
In breve, molti passaggi biblici non possono essere letti in modo semplicistico o interpretati in maniera rigida, perché i loro significati originali potrebbero non corrispondere esattamente a quelli che attribuiamo loro oggi.
Per affrontare la Bibbia in modo serio e responsabile, dobbiamo considerare tre elementi fondamentali:
1. Le credenze e le conoscenze dell’epoca in cui i testi sono stati scritti.
2. L’interpretazione che le comunità di fede hanno dato a quei testi nel corso del tempo.
3. Le conoscenze scientifiche, psicologiche e sociali moderne, che ci aiutano a comprendere meglio la realtà umana.
Solo combinando questi tre elementi possiamo avvicinarci a un’interpretazione delle Scritture che sia davvero significativa per il nostro tempo.
Il concetto di genere nella Bibbia
Un aspetto importante da considerare è che nel mondo biblico non esisteva il concetto di “identità di genere” come lo intendiamo oggi. Tuttavia, è probabile che anche nell’antichità ci fossero persone che, in un modo o nell’altro, trasgredivano le norme di genere del loro tempo.
La Bibbia menziona ruoli assegnati in base al genere, ma non affronta il concetto di identità di genere in sé. Questo non significa che le persone transgender non siano mai esistite in passato, ma piuttosto che non venivano riconosciute come tali.
Non avevano le parole per definirsi e probabilmente vivevano la loro realtà senza un quadro concettuale per spiegarla.
Questa è una delle sfide che dobbiamo affrontare: se il concetto di “transgender” come lo intendiamo oggi non esisteva ai tempi della Bibbia, come possiamo cercare una guida nelle Scritture per affrontare questa realtà?
È lo stesso problema che incontriamo con tante questioni moderne: la Bibbia non parla di cambiamenti climatici, di bioetica o di diritti digitali, ma questo non significa che la fede non abbia nulla da dire su questi temi.
Al contrario, siamo chiamati a leggere le Scritture con intelligenza, cercando i principi di giustizia e amore che possono aiutarci a orientare le nostre scelte.
* Gene Robinson (nato il 29 maggio 1947 a Lexington, Kentucky) è stato il primo vescovo dichiaratamente gay e in una relazione stabile ad essere consacrato in una grande denominazione cristiana, la Chiesa Episcopale degli Stati Uniti. Ordinato vescovo della Diocesi del New Hampshire nel 2003, la sua elezione ha suscitato un dibattito globale sulla posizione delle chiese cristiane rispetto all’omosessualità, causando tensioni nella Comunione Anglicana.
Robinson ha vissuto la sua fede come strumento di inclusione, sostenendo con passione i diritti delle persone LGBTQ+ sia nella Chiesa che nella società. Autore di libri come “God Believes in Love”, ha raccontato il suo percorso personale e teologico, sottolineando l’importanza di una Chiesa accogliente.
La sua eredità risiede nel coraggio di affermare che tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, sono figli di Dio, meritevoli di rispetto e dignità. La sua figura rimane simbolo di apertura e giustizia nella Chiesa contemporanea.
* Gene Robinson (nato il 29 maggio 1947 a Lexington, Kentucky) è stato il primo vescovo dichiaratamente gay e in una relazione stabile ad essere consacrato in una grande denominazione cristiana, la Chiesa Episcopale degli Stati Uniti. Ordinato vescovo della Diocesi del New Hampshire nel 2003, la sua elezione ha suscitato un dibattito globale sulla posizione delle chiese cristiane rispetto all’omosessualità, causando tensioni nella Comunione Anglicana.
Robinson ha vissuto la sua fede come strumento di inclusione, sostenendo con passione i diritti delle persone LGBTQ+ sia nella Chiesa che nella società. Autore di libri come “God Believes in Love”, ha raccontato il suo percorso personale e teologico, sottolineando l’importanza di una Chiesa accogliente. La sua eredità risiede nel coraggio di affermare che tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, sono figli di Dio, meritevoli di rispetto e dignità. La sua figura rimane simbolo di apertura e giustizia nella Chiesa contemporanea.
Testo originale: Transgender Welcome. A Bishop Makes the Case for Affirmation